Metodi mafiosi e armi illegali, due trentini in carcere

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Il Messaggero Veneto INTERNO

Tentata estorsione commessa con metodo mafioso, porto abusivo di armi e incendio doloso. Sono questi, al momento, i reati contestati a due trentini, un 60enne pluripregiudicato originario della val di Sole ed un56enne della val di Non. I due avrebbero messo una testa di pecora mozzata fuori dall'abitazione di una famiglia di imprenditori ortofrutticoli della Val di Sole. Inoltre, secondo le indagini, sarebbero anche i responsabili dell'incendio che ha distrutto il Bicigrill di Pellizzano il 6 giugno scorso. (Il Messaggero Veneto)

Se ne è parlato anche su altri giornali

L’episodio, che è avvenuto nella notte tra il 15 e il 16 giugno, ha portato gli investigatori ad aprire un fascicolo. “Questo te lo manda la famiglia che non scorda l’infamata. (Il Fatto Quotidiano)

Hanno individuato gli autori della minaccia mafiosa a un imprenditore e dell’incendio al bicigrill di Pellizzano /10/2024 (ladigetto.it)

Si tratta di uno dei gravissimi episodi contestati a un pregiudicato dalla Procura di Trento. I carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Trento quelli del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Cles hanno dato esecuzione a un decreto di fermo di indiziato di delitto nei confronti dell'uomo, ritenuto responsabile, assieme a un'altra persona, della tentata estorsione commessa con metodo mafioso ai danni di una famiglia di imprenditori ortofrutticoli della Val di Sole nel giugno del 2023. (ilgazzettino.it)

Svolta nelle indagini in Val di Sole, per il caso di minacce mafiose a un imprenditore e dell’incendio del bicigrill di Pellizzano. (Il T Quotidiano)

Di questo sono accusati due uomini. Per la prima volta si tratta di trentini che si atteggiano a mafiosi. (Trentino TV)

I due, il mandante di 60 anni della Val di Sole e l'esecutore di 56 anni della Val di Non, sono gli autori delle minacce con metodi mafiosi a Dimaro dove, davanti alla casa di un imprenditore lo scorso anno fu recapitato un messaggio intimidatorio corredato da una testa mozzata di pecora. (il Dolomiti)