Siria, nell’enclave degli sconfitti dove i russi smobilitano: “Temiamo la vendetta”
JABLEH — I russi padroni della Siria ripiegano nella ridotta degli sconfitti. I tre soldati che pattugliano l’ingresso della base navale di Tartus, sulla costa, hanno le facce tese. «Net, net», dicono solo, «andate via». Due berline stazionano poco distante, ne escono due uomini sulla sessantina e ben vestiti. Parlano russo e sembrano civili, ma è impossibile chiedere di più. Il clima è teso. Le … (la Repubblica)
Su altri giornali
Foto satellitari hanno rivelato i preparativi per un imminente ritiro dei russi dalle loro basi in Siria, attività in contrasto – solo apparente – con le affermazioni dei diplomatici moscoviti secondo cui il dossier è al centro di negoziati con i ribelli. (Corriere della Sera)
Gli sconfinamenti dell'Idf oltre la linea Alfa stabilita dall'Onu sono stati giustificati con esigenze di difesa, ma per alcuni analisti il vero obiettivo è quello di accaparrarsi risorse idriche e arrivare, un passo alla volta, a una "cantonizzazione" del Paese (Il Fatto Quotidiano)
Le cifre non sono ancora disponibili, ma migliaia di rifugiati siriani hanno iniziato a rientrare nel Paese dal Libano attraverso il varco di confine ufficiale di Masnaa e altri non ufficiali. Durante questo periodo, l'Unhcr e i suoi partner sono stati e continuano ad essere presenti sul campo in Siria, fornendo assistenza salvavita ovunque la situazione lo consenta. (Sky Tg24 )
Secondo quanto riportato, due velivoli Il-76TD appartenenti al Ministero per le Situazioni di Emergenza russo si alternano tra la Russia e la base aerea di Al Khadim, situata nella Cirenaica orientale, a est di Bengasi. (Inside Over)
Dalla Siria si ritirano i militari russi, ma non si ritira la Russia. (Il Fatto Quotidiano)
La Russia sembra che stia caricando e preparando gli aerei per ritirare le sue truppe dalle basi militari in Siria. (Secolo d'Italia)