Povertà, 331mila famiglie senza aiuto
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Ben cinque milioni e settecentomila persone in Italia si trovano nella povertà assoluta, quasi un decimo della popolazione. Negli ultimi dieci anni il numero di poveri assoluti è salito dal 6,9% della popolazione nel 2014 al 9,7 per cento del 2023. Numeri che continuano a peggiorare anno dopo anno e fanno preoccupare: è quanto emerge dal Rapporto 2024 (giunto alla ventottesima edizione e presentato in occasione dell’ottava Giornata mondiale dei poveri che sarà celebrata domenica prossima) su povertà ed esclusione sociale di Caritas italiana (Vita)
Su altri media
Nel 2023, nei soli centri di ascolto e servizi informatizzati della rete Caritas (in totale 3.124, dislocati in 206 diocesi di tutte le regioni italiane) le persone incontrate e supportate sono state 269.689. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
SCARICA LA SINTESI IN PDF DEL RAPPORTO CARITAS ITALIANA Presentato ieri dalla Caritas nazionale il rapporto sulla povertà in Italia, “Fili d’erba nelle crepe” il titolo della ricerca pubblicata da Palumbi Editore, con dati allarmanti sula situazione in generale: nell’arco di 10 anni (2014 – 2023) il numero di famiglie in “povertà assoluta” è cresciuto del 42,8%. (CremonaOggi)
Nella diocesi nel corso del 2023 sono state 2.105 le persone registrate presso i servizi della Caritas e nei 35 parrocchiali sparsi sul territorio, mentre sono stati 9.203 i contatti avuti nel corso dell’anno al Front Office. (Corriere di Arezzo)
La Caritas ha presentato i dati sulla povertà in Trentino, il trend è ancora in crescita. Il vescovo di Trento, Lauro Tisi: "Questi dati sono la punta dell'iceberg di una povertà più grande e sommersa, anche sul fronte delle relazioni. (il Dolomiti)
Si conferma nel nostro Paese rispetto all’anno precedente una stabilità nella povertà assoluta che vede compromesse 5,7 milioni di persone, quasi un cittadino su dieci, e quella familiare e minorile continuano a costituire una crescente preoccupazione con il 14% dei minori coinvolti. (Primocanale)
È stato inviato ai Presidenti delle Regioni un documento per evidenziare le gravi criticità emergenti dalla bozza del nuovo Nomenclatore Tariffario per la Sanità, che stabilisce le tariffe di rimborso per le prestazioni ambulatoriali e di laboratorio. (Il Giornale d'Italia)