Aborto, Ruiu: 'Siamo popolo della speranza, accogliere la vita è urgente'

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Morti sul lavoro

“Accogliere la vita oggi è urgente, dato l’inverno demografico. Non esiste una società che sia inclusiva, se non si garantisce il diritto alla vita di tutti. Oggi qui ci sono mamme, papà, nonne, figli, nipoti e zii che vogliono dimostrare che chi accoglie la vita vince sempre, dando un’iniezione di speranza. Oggi facciamo fatica a fare figli perché la speranza è il primo fattore a mancare. Questo è il popolo della speranza. (Tiscali Notizie)

Se ne è parlato anche su altri media

Circa 5mila i partecipanti secondo le forze dell'ordine. La manifestazione dal titolo "Scegliamo la vita" ha sfilato per le vie del centro da piazza Repubblica fino ai Fori Imperiali. (Sky Tg24 )

''È un popolo di famiglie, genitori, nonni e giovani in festa. Chiediamo che venga riconosciuto il diritto dei bimbi, nella pancia della mamma, a poter nascere. (Adnkronos)

"L’Unione Europea, purtroppo, negli anni passati non ha rappresentato il punto di partenza di legislazioni favorevoli alla vita, anzi, forse al contrario. Qualcosa è cambiato, seppur di poco. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Pro Vita, in 30mila alla manifestazione di Roma: "Basta aborto ed eutanasia, non sono diritti"

Presente anche il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri: “Condivido la difesa della famiglia e dei bambini”. A dirlo è Simone Pillon, ex senatore leghista, che oggi sabato 22 giugno a Roma ha portato lo striscione “Scegliamo la vita” durante il corteo contro l’aborto di Pro Vita & Famiglia in sfilata nella Capitale. (Virgilio Notizie)

Un po’ Pride della famiglia tradizionale, col suo unico carro che alternava tra musica dance e “il suono del battito del cuore di un feto”, un po’ Family Day, ma tirato a lucido e istituzionalizzato. (Il Fatto Quotidiano)

Pro Vita: "No all'utero in affitto" "Il Paese reale non vuole la continua sponsorizzazione dell'aborto né la morte di Stato con Gli organizzatori parlano di "trentamila persone in piazza a dire no alla cultura della morte". (Secolo d'Italia)