Lettere e boicottaggio: è scontro tra Orban e Ue sulle "missioni di pace"

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il Giornale ESTERI

Viktor Orban ha reso contro dei suoi viaggi in Oriente. Secondo quanto dichiarato dal suo consigliere politico, il premier ungherese ha inviato ai membri del Consiglio europeo una lettera per informarli dell’esito delle sue “missioni di pace” e delle sue proposte per la fine del conflitto tra Russia e Ucraina. L’iniziativa diplomatica del primo ministro magiaro, che a inizio luglio si era recato a Mosca, Kiev, Pechino e a Mar-a-Lago da Donald Trump, ha scatenato l’ira dei Paesi dell’Ue, contrari al fatto che si sia mosso in autonomia e senza coordinare le sue visite con Bruxelles (il Giornale)

Ne parlano anche altri giornali

Bruxelles – Per la Commissione europea il supporto all’Ucraina ‘as long as it takes‘ non è negoziabile. E mettendo in forte imbarazzo Bruxelles. (EuNews)

Come saprete, Orban è il presidente di turno del Consiglio Europeo e quanto lo coinvolge è forse la risposta alla domanda che un po’ tutti ci facciamo sul perché l’Europa non conti un fico secco. La cosa più straordinaria di quest’Europa e che francamente non riesco a capire è la questione legata ad Orban. (Nicola Porro)

In Ucraina si continua a combattere con la Russia che continua a prendere di mira le centrali nucleari. Servizio di Caterina Dall’Olio Questo contenuto non è disponibile per via delle tue preferenze sui cookie (TV2000)

Von der Leyen osteggiata da Orbán. Il precedente di Juncker

"Alla luce dei recenti sviluppi che segnano l'inizio della presidenza ungherese, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha deciso che la Commissione sarà rappresentata a livello di alti funzionari civili solo durante le riunioni informali del Consiglio. (EuropaToday)

"Il Primo Ministro ha informato per iscritto i leader del Consiglio Europeo sui negoziati, sulle esperienze della prima fase della missione di pace e sulle proposte ungheresi: se l'Europa vuole la pace e vuole avere un ruolo decisivo nella risoluzione della guerra e nella fine dello spargimento di sangue, deve ora elaborare e attuare un cambiamento di direzione". (Il Messaggero Veneto)

Diciotto anni capo del governo in Lussemburgo, un lungo curriculum politico e istituzionale. E una sorte favorevole. Nel 2014 i Popolari lo candidano quale Spitzenkandidat e vincono le elezioni europee contro i socialisti che propongono Martin Schulz e, sebbene il margine elettorale/parlamentare sia ridotto (221-191), è comunque sufficiente a far sì che siano loro a designare l’aspirante presidente della Commissione. (L'HuffPost)