Biden, il potere e la sfiducia nei giovani

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la Repubblica ESTERI

Che paura abbiamo dei giovani? Di lasciare loro spazio? Farci da parte, a un certo punto. Che non vuol dire sentirsi vecchi, ma semplicemente riconoscere i cicli della vita, ovvero che c’è un tempo per tutto, un tempo per crescere, un tempo per costruire e realizzare, un tempo per gestire quello che hai costruito se sei stato fortunato, ma poi arriva anche un tempo per fare un passo di lato, prima che te lo dicano gli altri, prima di inciampare drammaticamente in un dibattito televisivo con il tuo sfidante, prima di impappinarti, non ricordare, dire cose senza senso? Insomma che paura aveva Joe Biden di fare un passo di lato, un paio di anni fa, quando i segnali di una vecchiaia avanzata erano evidenti, e molti autorevoli osservatori nel suo campo politico gli suggerivano di investire al suo posto un giovane (o meglio ancora, una giovane, finalmente), fare il padre nobile del prossimo presidente degli Stati Uniti invece di ostinarsi a sfidare di nuovo Donald Trump con il rischio di perdere e consegnare il mondo non a un repubblicano qualsiasi ma proprio a Trump? La vecchiaia non è una colpa ma un traguardo da accogliere con riconoscenza, l’unica alternativa è morire giovani. (la Repubblica)

Ne parlano anche altri giornali

È un'America in lotta con se stessa quella che si scontrerà alle urne nel prossimo novembre. Da una parte Joe Biden, dall’altra Donald Trump. (Secolo d'Italia)

Ebbene, fino al 20 gennaio seguente, comunque, alla Casa Bianca, esercitando pienamente il potere esecutivo, siederà Joe Biden. Una contingenza da regolare con eccezionale sensibilità. (Nicola Porro)

Ha fatto impressione, e ha generato anche un po’ di tristezza, vedere Joe Biden balbettare e non ricordare bene le cose nel duello televisivo con Donald Trump, due persone di 81 e 78 anni che si contendono la presidenza degli Stati Uniti (ilmessaggero.it)

Confronto Biden - Trump, così un triste show di due anziani tiene in scacco il Paese dei giovani

Gli Stati Uniti e le due tribù di Biden e Trump Da un lato l’America rurale, senza laurea e passaporto. Dall’altro quella che vive sulle coste e guarda fuori. Mondi che si informano su media diversi e si odiano. (La Stampa)

I sondaggi lo dicono: questi due vegliardi che si combattono hanno una cosa in comune, sono i due candidati più impopolari della storia. Come siamo caduti così in basso? Di fronte alle ultime convulsioni della sfida Biden-Trump, il mondo intero s’interroga sul declino americano. (Corriere della Sera)