Ue, da fusione banche più resilienza, vantaggio per economia

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
QUOTIDIANO NAZIONALE ECONOMIA

Le fusioni "potrebbero rendere le banche più resilienti agli shock grazie alla maggiore diversificazione degli asset. E consentirebbero alle banche europee di avere modelli aziendali più efficienti, perseguire strategie di crescita e investire nella digitalizzazione". Lo ha detto una portavoce della Commissione Ue, precisando che l'esecutivo Ue "non commenta i singoli casi di consolidamento" come Commerz-Unicredit. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La notizia riportata su altri media

Mentre da Bruxelles arriva l’ennesimo assist al blitz di Andrea Orcel, dopo quelli di quattro banchieri centrali da cui è arrivata in sequenza la benedizione a consolidamenti transfrontalieri del credito. (Corriere della Sera)

Mentre ieri l'istituto italiano guidato da Andrea Orcel annunciava di avere elevato al 21% la propria quota nel capitale della banca tedesca, grazie a «strumenti finanziari aventi a oggetto una partecipazione pari all'11,5% nel capitale sociale» di Commerzbank, da New York il cancelliere Olaf Scholz lanciava una sorta di anatema contro «le acquisizioni ostili e i metodi sgarbati nel settore delle banche», precisando che «il governo federale è contrario a scalate annunciate senza alcuna consultazione» con le autorità deputate; soprattutto se il soggetto «aggredito è una banca la cui strategia è orientata all'indipendenza». (il Giornale)

La Commissione Ue non ha voluto commentare l’operazione Unicredit-CommerzBank, ma un portavoce afferma: “Con fusioni banche più resilienti agli choc”. Il ministro delle finanze tedesco: “Governo non può restare a lungo in banca privata” (FIRSTonline)

Il bilancio delle vittime degli attacchi israeliani in Libano è salito a 558, tra cui 50 bambini. Lo ha affermato il Ministero della Salute libanese, come riporta Al Jazeera. (Tuttosport)

Spalleggiato dai sindacati ma anche dal vicepresidente e sindacalista della banca di Francoforte, Uwe Tschaege, che non ha usato mezze parole contro Unicredit, parlando di fronte alla sede centrale dell’Istituto: “Non lo vogliamo”. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Unicredit prenota un altro 11% di Commerzbank, portando la propria presa sulla terza banca tedesca dal 9% attuale a un 20% potenziale. Di pari passo con la partecipazione, la cui quota addizionale è affidata a derivati e altri strumenti finanziari, sale però all’acme lo scontro politico tra la banca guidata dall’amministratore delegato Andrea Orcel e il governo semaforo di Olaf Scholz. (Nicola Porro)