Medico aggredito con un manganello: “Non siamo più liberi neanche di decidere le terapie”
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Roma — «Sono un po’ indolenzito, questo sì». I più lo hanno guardato stupiti, chi lo conosce non più di tanto. A meno di dodici ore dall’aggressione che ha subito, il dottore Rosarino Procopio si è presentato regolarmente al pronto soccorso di Lamezia Terme. «Certo - mormora - se non me ne fossi accorto, non so dove sarei adesso» Cos’è successo lunedì sera? «Avevo appena informato i parenti di un… (la Repubblica)
Se ne è parlato anche su altri media
Stavolta i fatti non riguardano l’ira di parenti sorpresi dal decesso di un loro caro. Anzi, la degente in questione, lunedì sera, stava per essere dimessa dal reparto di Osservazione a breve intensità dell’ospedale di Lamezia Terme (Catanzaro). (Avvenire)
Questi episodi di violenza contro il personale sanitario sono profondamente inaccettabili e non trovano alcuna giustificazione. (Il Dispaccio)
"Rivolgo un plauso alla Polizia di Stato che in poche ore ha assicurato alla giustizia il presunto responsabile della brutale aggressione ai danni del primario del Pronto soccorso dell’Ospedale di Lamezia Terme, colpito con un manganello dal parente di una degente. (Il Lametino)
Questa volta la vittima di una barbara aggressione è il professor Rosario Procopio primario del Pronto soccorso di Lamezia Terme, colpito con un manganello alla schiena da un parente di un paziente. Il limite è ampiamente superato e questo ennesimo episodio dimostra come, nonostante l’approvazione del decreto antiviolenza che contiene specifiche norme per la tutela dei professionisti della salute, non si riesce ad arginare il fenomeno. (Milano Finanza)
Arresto in flagranza differita per l’aggressore 28enne del primario del Pronto soccorso di Lamezia Terme. Il medico: “Non siamo soli ma dalle autorità ci aspettiamo di più” LAMEZIA TERME – Inveisce contro il primario facente funzioni del pronto soccorso dell’ospedale di Lamezia colpendolo a una spalla con un manganello che teneva nascosto sotto un giubbotto (LEGGI LA NOTIZIA). (Quotidiano del Sud)
Ci è sembrato d’uopo, attraverso quanto ivi novellato, andare oltre il penoso coro di solidarietà piagnucolante che tutte le (troppe) volte in cui si realizza un’aggressione al personale medico e sanitario, si leva con grancassa da interlocutori vari, eventuali e, spesso, improbabili. (CatanzaroInforma)