Pioggia di bombe su Beirut, “Siamo la porta dell’inferno”

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Ucraina Guerra tra Gaza e Israele

BEIRUT. Le notti di fuoco tengono prigioniera Beirut e il Libano tutto. Oramai è guerra totale, tanto evidente ad occhio nudo, con le spettacolari deflagrazioni arancioni che dominano le tenebre, quanto impalpabile sul campo. Solo nel “day after” si può cogliere l’entità del danno. Crateri ovunque, come a Dahiye, roccaforte Hezbollah a Beirut sud, dove, nella notte tra sabato e domenica, decine d… (La Stampa)

Ne parlano anche altri media

Nella notte tra venerdì 4 e sabato 5 ottobre, a causa di un incidente stradale, parte una chiamata al 118. Troppo tempo secondo alcuni residenti della zona, che iniziano ad aggredire medici e infermieri. (Open)

È quanto riporta l'emittente Sky News Arabia citando fonti israeliane, mentre il gruppo libanese Hezbollah è rimasto finora in silenzio a questo proposito. (Secolo d'Italia)

La foto più iconica da Beirut ormai è quella che mostra gli aerei decollare in mezzo al fumo dei bombardamenti. Il quadrato, come viene chiamato in gergo, si trova vicino alla strada per l’aeroporto Rafic Hariri della capitale, la cui pista corre lungo il mare. (Corriere della Sera)

El Al e Mea, i destini paralleli delle compagnie di bandiera: le uniche a volare in Israele e Libano, tra razzi e cieli vietati

Milano, 6 ott. – L’esercito israeliano ha confermato di aver “condotto una serie di attacchi mirati” nell’area della capitale libanese Beirut durante la notte, affermando di aver preso di mira “i depositi di armi” e altre parti dell’infrastruttura di Hezbollah (Agenzia askanews)

Una nuova serie di attacchi aerei ha colpito le periferie di Beirut alla vigilia dell'anniversario dell'attacco di Hamas del 7 ottobre, che ha innescato la guerra a Gaza. Israele ha intensificato i suoi bombardamenti sul nord di Gaza e sul sud del Libano, ampliando il conflitto con i gruppi militanti alleati dell'Iran in tutta la regione. (la Repubblica)

Uno dopo l’altro. Neanche il tempo di succedere alla testa di Hezbollah dopo l’uccisione di Hassan Nasrallah, per 32 anni leader indiscusso del movimento sciita libanese, e già il suo successore che è (o era?) anche suo cugino, Hashem Safi al-Din, non dà più segni di vita. (ilmessaggero.it)