L'analisi. La fuga dei prof dagli Usa: perché l'Italia e la Ue dovrebbero accoglierli
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ANSA Qualcosa era già nell’aria, ma il primo annuncio di un addio eccellente ha suscitato ugualmente scalpore nella comunità accademica americana. A rompere gli indugi è stato Jason Stanley, professore di filosofia a Yale e autore del libro acclamato a livello internazionale Noi contro loro. Come funziona il fascismo, nonché tra le voci più critiche nei confronti del primo mandato di Donald Trump. Ha scelto di trasferirsi all’Università di Toronto, unendosi a due colleghi di spicco come Timothy Snyder e Marci Shore. (Avvenire)
Ne parlano anche altre testate
Il 75% degli scienziati statunitensi che hanno risposto a un sondaggio di Nature sta valutando di lasciare il paese. I tagli ai finanziamenti per la ricerca negli Stati Uniti, imposti dall’amministrazione Trump, hanno spinto numerosi scienziati a riconsiderare il loro futuro. (Il Sole 24 ORE)
Gli Stati Uniti sono inoltre fonte di enormi finanziamenti, di cui beneficiano sia la ricerca domestica che collaborazioni scientifiche internazionali. L’attacco da parte dell’amministrazione Trump alle università e alla ricerca statunitensi è un evento involutivo gravido di conseguenze negative a lungo termine a livello planetario. (Corriere della Sera)
Donald Trump è un ciclone che sta travolgendo molte cose, alcune delle quali sono quelle che hanno fatto degli Stati Uniti il grande Paese che è. (il Nord Est)
Un impatto letteralmente globale. Politica, economia e mercati finanziari sono in fibrillazione per le uscite di Trump e della sua squadra d’inquietanti collaboratori, che hanno e avranno ricadute immediate più o meno controllabili sul destino di molti Paesi. (Il Fatto Quotidiano)
Abbiamo chiesto a chi sta vivendo i tagli voluti dal governo di Washington, di raccontarci la loro esperienza. A rischio il progresso e il futuro stesso del nostro pianeta. (LifeGate)
A quanto pare gli investitori sono piuttosto spaventati dalla strada su cui si sono incamminati gli Stati Uniti. Da questi primi, caotici e turbolenti mesi di presidenza Trump l’Europa sembrerebbe aver avuto anche qualche beneficio, o almeno se ne sono gettate le basi. (Il Fatto Quotidiano)