Francia, 15enne pugnalato 50 volte e bruciato vivo: l’orrore legato al narcotraffico

Francia, 15enne pugnalato 50 volte e bruciato vivo: l’orrore legato al narcotraffico
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Francia – Orrore a Marsiglia dove la guerra del narcotraffico miete una vittima giovanissima. La terribile escalation di violenza è costata la vita ad un 15enne. L’omicidio dell’adolescente, secondo i media nazionali, sarebbe avvenuto nell’ambito dell’esecuzione di un “contratto”. Il ragazzino era stato reclutato per la cifra di duemila euro da un uomo di 23 anni detenuto nel centro penitenziario di Luynes, vicino ad Aix-en-Provence, attraverso i social, con il compito di intimidire una gang concorrente. (Frosinone News)

Ne parlano anche altre testate

Sono le 22.39 del 9 ottobre 1963 : una frana mostruosa, 270 milioni di metri cubi di roccia e terra, precipita dal monte Toc — siamo nel Cadore bellunese — nel bacino alpino formato dalla diga del Vajont, tra le più alte del mondo: nel cadere nell’invaso, la frana solleva un’onda che scavalca la diga e precipita nel fondovalle. (Corriere della Sera)

Esattamente 61 anni fa, il 9 ottobre del 1963, 260 milioni di metri cubi di roccia franano dal Monte Toc e piombano nel lago artificiale della diga del Vajont, al confine fra Veneto e Friuli. Un disastro ancora vivo non solo nella memoria della popolazione locale, ma di tutta Italia. (Panorama)

Un anno, nel 2023, fa l’appello del presidente Sergio Mattarella sulla diga del Vajont, affinché gli atti del processo dell’Aquila rimanessero conservati nell’Archivio di Stato a Belluno. E il 9 ottobre 2024, in occasione del 61esimo anniversario della tragedia del Vajont, Roberto Padrin, presidente della Provincia di Belluno e sindaco di Longarone, annuncia: «La documentazione, che abbiamo digitalizzato per iniziativa della Fondazione, è a disposizione del pubblico». (Corriere Delle Alpi)

Vajont 61 anni dopo: la voce dei superstiti

Il Cimitero monumentale di Fortogna ha accolto una cerimonia sobria ma molto partecipata: prima l’orazione civile dei sindaci di Longarone e Vajont, poi la messa celebrata dal vescovo di Belluno e Feltre. (Corriere Delle Alpi)

È consultabile o… Un anno fa l’appello del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sulla diga del Vajont, affinchè gli atti del processo dell’Aquila rimanessero conservati nell’Archivio di Stato a Belluno. (Corriere Delle Alpi)

Dopo il clamore delle celebrazioni per il sessantesimo anniversario del disastro, oggi a Longarone le comunità del Vajont hanno scelto di riunirsi nell’intimità del ricordo dei loro cari. Il Cimitero monumentale di Fortogna ha accolto una cerimonia sobria ma molto partecipata: prima l’orazione civile dei sindaci di Longarone e Vajont, poi la messa celebrata dal vescovo di Belluno e Feltre. (Corriere Delle Alpi)