Disastro del Vajont, una ferita aperta da 61 anni

Disastro del Vajont, una ferita aperta da 61 anni
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Telefriuli INTERNO

Sessantuno anni di dolore. Il disastro del Vajont, che la sera del 9 ottobre 1963 provocò la morte di 1910 persone, di cui 487 bimbi e ragazzi tra Erto e Casso e Longarone, è una ferita che resta aperta, ricordata oggi con una cerimonia alla chiesetta della diga dalle istituzioni locali con al deposizione delle corone in memoria dei caduti. Un anno fa sui luoghi della tragedia era arrivato anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che aveva lanciato un messaggio chiaro e sempre attuale sulle responsabilità dell’uomo e le prevaricazioni sulla natura. (Telefriuli)

Ne parlano anche altre testate

Sono le 22.39 del 9 ottobre 1963 : una frana mostruosa, 270 milioni di metri cubi di roccia e terra, precipita dal monte Toc — siamo nel Cadore bellunese — nel bacino alpino formato dalla diga del Vajont, tra le più alte del mondo: nel cadere nell’invaso, la frana solleva un’onda che scavalca la diga e precipita nel fondovalle. (Corriere della Sera)

Tina Merlin. La voce scomoda del Vajont Un boato. (Filodiritto)

> Tanti i messaggi in ricordo del disastro del Vajont che, il 9 ottobre 1963, portò via 1.917 vite A 61 anni dalla tragedia , oggi è la giornata del ricordo del disastro del ... (Virgilio)

Il Senato ricorda il 61º anniversario della tragedia del Vajont

Oggi viene ricordata la strage del Vajont una delle più grandi tragedie che ha colpito l’Italia nel dopoguerra. (Rieti Life)

Dopo il clamore delle celebrazioni per il sessantesimo anniversario del disastro, oggi a Longarone le comunità del Vajont hanno scelto di riunirsi nell’intimità del ricordo dei loro cari. Il Cimitero monumentale di Fortogna ha accolto una cerimonia sobria ma molto partecipata: prima l’orazione civile dei sindaci di Longarone e Vajont, poi la messa celebrata dal vescovo di Belluno e Feltre. (Corriere Delle Alpi)

Ha sottolineato l'importanza di prevenire disastri futuri rispettando la natura e ascoltando De Carlo ha ricordato la tragedia citando Dino Buzzati, definendola una "lezione dolorosissima" per l'Italia e per il popolo bellunese. (Radio Più)