Atp Pechino, Sinner ko con Alcaraz. Lo spagnolo rimonta il numero 1 del mondo
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Carlos Alcaraz ha vinto l’Atp 500 di Pechino. Lo spagnolo ha battuto in finale Jannik Sinner 6-7 6-4 7-6 in oltre tre ore di gioco. Sinner, sotto 3-5 nel primo parziale, ha rimontato e ha vinto il set al tie-break. Poi la rimonta del classe 2003: vinto il secondo parziale e poi sotto 3-0 al tie-break del terzo set, Alcaraz ha messo a segno sette vincenti consecutivi. Alcaraz: "Sinner resta il migliore al mondo" "Lui avrebbe potuto vincere in due set o in tre, io avrei potuto vincere in due, è stato un match davvero equilibrato. (Gazzetta del Sud)
Se ne è parlato anche su altri media
Per la terza volta nella storia del torneo, le prime due teste di serie sono arrivate a giocarsi il titolo. (SuperTennis)
Lapidario il giudizio di Paolo Bertolucci dopo aver assistito all'ultimo match giocato da Jannik Sinner. Una sfida che, oltre al peso delle racchette in campo, assume anche un significato speciale dopo che lo spagnolo aveva criticato l'altoatesino sul caso doping. (Liberoquotidiano.it)
La finale dell’ATP di Pechino ha regalato un match spettacolare, concluso con la vittoria di Carlos Alcaraz per 2-1. Il match, lungo e combattuto, si è deciso in un emozionante tie-break, in cui il giovane spagnolo ha dimostrato tutta la sua classe e tenacia, sconfiggendo il rivale italiano. (Radio Radio)
Carlos Alcaraz trionfa a Pechino nel China Open 500 Atp e sfila la corona a Jannik Sinner, vincitore lo scorso anno, battendolo al termine di una finale spettacolare. Il decimo episodio della saga tra l'altoatesino e il murciano è un atto finale in terra cinese ricco di emozioni e colpi di scena che non poteva non decidersi al tie-break del terzo e decisivo set. (Tuttosport)
. Jannik Sinner e Carlos Alcaraz si sono affrontati per il trofeo della competizione cinese. Alla fine è stato lo spagnolo a vincere e l’Azzurro si è impegnato al massimo. (leggi qui) A margine della partita. (Il Faro online)
Nuovo imperatore di Pechino è Carlos Alcaraz. Per poco, veramente poco. (la Repubblica)
