Anche a Milano sospeso il processo penale telematico

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Il presidente del Tribunale di Milano Fabio Roia, con un provvedimento firmato ieri, ha sospeso il processo penale telematico. Come si legge nel decreto, il motivo risiede nelle criticità dell'applicativo App, la piattaforma ministeriale, che rischia di rallentare l'ordinaria attività processuale. Anche la Procura di Roma ha sospeso l'App sul processo penale telematico dopo la decisione presa anche dal Tribunale che ha "evidenziato numerosi malfunzionamenti" dell'applicazione. (Tiscali Notizie)

Ne parlano anche altri giornali

Da oggi, martedì 7 gennaio 2025, con la ripresa delle udienze a pieno ritmo, entra nel vivo la nuova fase del processo penale telematico . E forte si alza la preoccupazione dei magistrati, con l’Anm che delle criticità del passaggio si fa forte per segnalare, ancora una volta, le inadempienze del ministero e la disattenzione agli aspetti organizzativi dell’attività giurisdizionale. (Il Sole 24 ORE)

Dopo Milano, anche il tribunale di Roma, con una circolare a firma del presidente del facente funzioni Lorenzo Pontecorvo, ha disposto la sospensione temporanea del programma APP del ministero della Giustizia (Applicativo utilizzato nei tribunali e nelle procure per le archiviazioni dei procedimenti penali) ripristinando di fatto il vecchio sistema “cartaceo”, poiché l’applicativo, secondo i magistrati si è rivelato totalmente inidoneo “a gestire informaticamente e telematicamente le attività processuali penali”. (NT+ Diritto)

Genova. (Genova24.it)

Non spetta al Gip scaricare sulle parti le conseguenze delle disfunzioni di App

Alatri – Sospensione temporanea del servizio di controllo semaforico a Tecchiena, l’Amministrazione comunale fa chiarezza: “In relazione alle recenti notizie, del tutto inesatte, diffuse riguardo la sospensione del servizio di controllo semaforico presso l’intersezione di Tecchiena, questa Amministrazione precisa quanto di seguito. (Frosinone News)

È quanto emerge dalla circolare firmata oggi dal presidente del tribunale, Fabio Roia, che ha prorogato almeno fino al 31 marzo 2025 la possibilità di “redigere e depositare, anche con modalità analogiche” gli “atti, documenti, richieste” ritenendo l’app ministeriale - diventata obbligatoria da meno di una settimana - “non compatibile” con il processo penale telematico, per esempio a causa della “mancanza” e “inidoneità” di “modelli di atti” o la “impossibilità di sottoscrivere il verbale di udienza da parte del giudice”. (NT+ Diritto)

Non spetta al giudice sindacare i casi di malfunzionamento di App, l’applicativo del ministero della Giustizia per il deposito telematico degli atti nei procedimenti penali. In caso contrario la sua condotta deve essere qualificata come «abnorme» e le conseguenze non devono essere scaricate sulle parti, pm o difesa. (NT+ Diritto)