Aggressioni contro medici e infermieri: tempi più rapidi per l'intervento delle forze dell'ordine
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Protocolli di intesa fra Asl e forze di polizia per contrastare le aggressioni nei confronti del personale sanitario attraverso una riduzione dei tempi di intervento delle forze dell’ordine. È quanto emerge dalla riunione del Comitato regionale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato nella sede della Prefettura a Bari. L’incontro era stato chiesto dal presidente di Regione Michele Emiliano, in seguito alle numerose aggressioni che hanno colpito medici e infermieri negli ospedali pugliesi nei giorni scorsi. (LecceSette)
Ne parlano anche altre fonti
L' Ordine delle professioni infermieristiche della Provincia di Trento condanna con fermezza le continue aggressioni ai danni degli infermieri e degli altri operatori sanitari, episodi sempre... (Virgilio)
Pubblicità L’Ordine delle Professioni Infermieristiche della Provincia di Trento condanna con decisione le crescenti aggressioni contro infermieri e operatori sanitari, episodi che stanno diventando sempre più comuni nella provincia. (la VOCE del TRENTINO)
“Nel Lazio non c’è spazio per chi insulta o aggredisce medici e infermieri che, con grande spirito di sacrificio, spendono la propria vita al servizio degli altri. La violenza contro gli operatori sanitari è insensata e inaccettabile. (AbitareaRoma)
La prevenzione delle violenze e aggressioni che avvengono nelle strutture sanitarie deve essere portata avanti da un’organizzazione aziendale “rivolta all’identificazione dei fattori di rischio per gli operatori sanitari” attuando “le strategie ritenute più opportune”. (CGIL Modena)
Font +: Stampa Commenta “Telecamere, pulsanti e interventi tempestivi delle forze dell’ordine per tutelare il personale sanitario. Saranno i punti salienti dei protocolli d’intesa tra Regione, Asl e forze dell’ordine. (OKMugello - News dal Mugello)
FOGGIA – “L’ondata di aggressioni ai danni del personale sanitario nel Policlinico Riuniti di Foggia non si arresta. Nei giorni scorsi sono avvenuti due nuovi episodi, i quali alimentano la paura e l’angoscia nel personale sanitario e possono indurre ad abbandonare il Servizio sanitario nazionale compromettendo così la qualità e l’universalità dell’assistenza. (StatoQuotidiano.it)