Emesso un mandato d'arresto internazionale nei confronti di Ghosn
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La fuga dal Giappone di Carlos Ghosn, ex manager di Renault-Nissan, ha lasciato ben più di uno strascico.
Il mandato d'arresto nei confronti del manager è stato ufficializzato da Albert Sehran, ministro della giustizia del Libano, paese in cui si è rifugiato Ghosn.
Nelle ultime ore l'Interpol ha emesso un mandato d'arresto nei confronti di Ghosn, confermando così quanto emerso nelle ultime ore.
Sembra infatti che mesi fa fosse stato architettato un piano per la fuga dell'ex manager di Renault e Nissan, finalizzato con successo pochi giorni fa. (Motorsport.com Italia)
Se ne è parlato anche su altre testate
L’ufficio della presidenza libanese ha smentito le notizie di alcuni media secondo le quali il presidente Michel Aoun aveva accolto all’aeroporto di Beirut l’ex presidente di Nissan-Renault Carlos Ghosn (Quotidiano di Puglia)
La relazione arriva alla vigilia della riunione annuale di Nissan nella quale Renault - come anticipato in una lettera del presidente Jean-Dominique Senard - dovrebbe utilizzare la propria quota per bloccare i cambiamenti di governance proposti dal costruttore giapponese. (Adnkronos)
Lo scorso 31 dicembre l’uomo è scappato dal Giappone, per arrivare in Libano dalla Turchia. Ghosn ha ammesso di essere fuggito dal Giappone non per evitare il processo ma per scappare «dall’ingiustizia del sistema giapponese», che secondo l’ex dirigente non gli avrebbe permesso di difendersi adeguatamente. (Open)
Sono tutti d'accordo comunque sul fatto che Ghosn non avrebbe potuto progettare un'uscita cosi' audace senza una rete organizzativa notevole, romanzesca. Carlos Ghosn ha confermato di essere arrivato nel suo Paese natale, il Libano, in fuga da quella che in Giappone ha definito "ingiustizia e persecuzione politica". (Yahoo Notizie)
Al suo arrivo in Libano, Ghosn aveva fatto sapere di voler parlare ai media per fornire la sua versione dei fatti che lo hanno portato all'arresto per frode fiscale, malversazione e abuso di fiducia aggravata nel novembre del 2018 a Tokyo, dove ha trascorso 130 giorni in carcere prima di essere rilasciato su cauzione, sotto strettissima sorveglianza delle autorità nipponiche e con il divieto di parlare alla stampa e di lasciare il Paese. (Ticinonline)
Intanto la Turchia ha aperto un’indagine sul passaggio a Istanbul di Ghosn: secondo i media turchi, sette persone sono state fermate e interrogate. Alcuni giornali inoltre notano come l’idea di concedere a Ghosn la libertà vigilata su cauzione risulti essere stata poco saggia alla luce di quanto accaduto. (Il Fatto Quotidiano)