L'Unione Europea tuona: "Serve espandere le colonnine elettriche, non possiamo restare indietro”

Le auto elettriche sono sempre più al centro di numerosi dibattiti. In vista del divieto di auto a benzina e diesel nel 2035, bisogna attrezzarsi affinché si arrivi preparati, e questa è una delle priorità di diversi governi europei. Sul discorso si è espresso il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis alla plenaria dell'Europarlamento a Strasburgo, dicendo che bisogna “raddoppiare i nostri sforzi affinché il percorso di elettrificazione rimanga praticabile e ampiamente accettato". (Auto.it)

Ne parlano anche altri giornali

Il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis difende gli obiettivi europei sull’auto alla plenaria dell’Europarlamento a Strasburgo: l’industria ha avuto il tempo per adeguarsi e aver definito un quadro chiaro di regole ha creato certezza per produttori e investitori. (Milano Finanza)

Nonostante governi e istituzioni internazionali continuino a spingere per la rapida transizione verso l’elettrico, la realtà economica e sociale rivela un panorama molto diverso, con una crisi profonda che coinvolge aziende, lavoratori e consumatori. (Nicola Porro)

Patrimoniale? Un esproprio proletario Sì ai dazi alla Cina. (Milano Finanza)

"Chiediamo all'UE di mantenere l'obiettivo del 100% di auto a zero emissioni entro il 2035" | Le 50 grandi imprese a favore dell'energia pulita

L’UE dovrebbe concentrare maggiori sforzi sulla riduzione dei prezzi e dei costi di produzione, oltre che sulle colonnine, per garantire una transizione elettrica davvero efficace. L’Unione Europea spinge per l’espansione delle infrastrutture di ricarica, ritenendola cruciale per la transizione verso la mobilità elettrica entro il 2035. (Autoappassionati.it)

Il settore paga anni segnati da scarsi investimenti in innovazione e incentivi residuali da parte delle istituzioni. La crisi globale del mercato automobilistico non risparmia le grandi imprese europee simbolo dell'industrializzazione del continente, come la tedesca Volkswagen, Stellantis, erede dell’italiana Fiat e la francese Peugeot. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Entro il 2035 questa tipologia di motore sarà vietata. Ecco perchè. (Energy CuE)