Germania in campagna elettorale tra buchi di bilancio e riforme a metà. Scholz spera, ma è “inadeguato” per il 47% degli elettori Spd
Articolo Precedente
Articolo Successivo
In Germania i capigruppo parlamentari in una riunione straordinaria della Commissione elettorale si sono accordati per svolgere le elezioni nazionali il 23 febbraio 2025. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, facendo valere termini di legge e necessità organizzative, aveva inizialmente suggerito il 9 marzo come data per chiamare circa 60 milioni di tedeschi alle urne, cercando un effetto traino per la Spd nel voto del 2 marzo ad Amburgo, città di cui fu sindaco e dove i sondaggi danno il suo partito al 30%, seguito da Verdi e Cdu col 21%, AfD all’8% e Linke al 5%. (Il Fatto Quotidiano)
Se ne è parlato anche su altri media
Ieri mattina il faccia a faccia tra il capogruppo della Spd e il leader della Cdu ha partorito l’accordo che poi in serata è stato «suggerito» al presidente della Repubblica, Frank-Walter Steinmeier, cui formalmente spetta la decisione definitiva. (il manifesto)
La buona notizia è che finalmente c’è una data per le elezioni tedesche: il 23 febbraio. Si andrà al bilancio provvisorio - e nel bel mezzo della peggiore recessione da … (la Repubblica)
A quel punto potrà chiedere al capo dello Stato di sciogliere il Parlamento, per indire nuove elezioni nei successivi 60 giorni. La data indicata è il 23 febbraio. (Il Sole 24 ORE)
Olaf Scholz ieri ha parlato al Bundestag per annunciare quel che in parte aveva già detto alla tv, domenica sera, e non è un buon segno. In Germania, fino a ieri, la politica non si faceva negli studi televisivi. (Italia Oggi)
Appurato che la maggioranza al Bundestag non è più tale e che il Bundestag prima o poi voterà la sfiducia al governo “semaforo” messo in piedi dal leader socialdemocratico, i partiti si erano messi a litigare sui tempi della crisi. (Liberoquotidiano.it)
Il punto di rottura restano le politiche di bilancio mentre peggiora il peggiora sentiment economico nel paese: l’indice Zew scende a novembre a 7,4 punti, molto più basso dei 12,5 punti attesi dal consenso (Milano Finanza)