Nuovo scambio di prigionieri tra Ucraina e Russia: l’emozione di 103 soldati ucraini liberati

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Nuovo scambio di prigionieri tra Ucraina e Russia: l’emozione di 103 soldati ucraini liberati Con la bandiera dell'Ucraina sulle spalle, c'è chi grida: "Gloria ai nostri eroi, bentornati a casa", chi invece chiama al telefono la madre e le dice di essere felice di sentire la sua voce e che non si deve preoccupare perché è di nuovo a casa. Infine, tutti insieme intonano l'inno ucraino. In un video la gioia dei 103 soldati ucraini catturati dai russi che sono stati liberati in uno scambio di prigionieri. (La Stampa)

Su altri media

Militari russi catturati durante la controffensiva ucraina nella regione di Kursk sono stati rilasciati. (Corriere TV)

La Gran Bretagna si prepara a dare il via libera all'Ucraina ad usare le sue armi per colpire anche il territorio russo, con il via libera degli Stati Uniti. Joe Biden e il primo ministro britannico hanno ribadito il loro sostegno all'Ucraina che continua a difendersi contro l'aggressione della Russia (Sky Tg24 )

I militari rilasciati hanno partecipato "alla difesa della città di Mariupol - 69 persone, compresi i difensori di Azovstal (31 persone) Scambio di prigionieri tra Russia e Ucraina e Trump che appoggia Zelensky. (Secolo d'Italia)

Scambio di prigionieri Russia-Ucraina, liberi anche 23 combattenti del Battaglione Azov che resistettero all'assedio di Mariupol - Il video

La Nato avrebbe potuto fare di più per evitare la guerra in Ucraina. Il mea culpa dell'Alleanza arriva con le parole del segretario generale, Jens Stoltenberg, in un'intervista al magazine tedesco Fas. (Adnkronos)

"Adesso forniamo materiale bellico per una guerra", prosegue il segretario generale, "Allora avremmo potuto fornire materiale bellico per evitare una guerra", dice l’alto ufficiale diplomatico, evidenziando che i paesi membri dell'Alleanza si sono mossi in ritardo e non hanno adottato soluzioni che avrebbero potuto scoraggiare il conflitto, piuttosto che alimentarlo. (Il Giornale d'Italia)

«I nostro sono a casa. 206 in totale, appunto, il numero dei soldati (ma non solo) scambiati, con la mediazione decisiva degli Emirati Arabi Uniti. (Open)