Un epilogo che sancisce la spaccatura del governo
Si è verificato l’epilogo più temuto e meno previsto: il partito della premier italiana che si autoesclude da una maggioranza europeista. E vota contro la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, insieme con i Patrioti europei dell’estrema destra e con la sinistra radicale che ha accolto il M5S. Questo apre due problemi. Il primo è quello di un’Italia emarginata in Europa; condizionata dai peggiori populismi di destra e di sinistra; e alle prese con un debito pubblico che sarà più difficile arginare e diluire con la benevolenza di Bruxelles (Corriere della Sera)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Né astensione né libertà di voto né, tantomeno, un sì. E' un "no" secco quello che Fratelli d'Italia, il partito di Giorgia Meloni, riserva a Ursula Von der Leyen, rieletta presidente della Commissione Europea senza i voti della formazione politica della presidente del Consiglio dell'Italia. (Avvenire)
Formalmente non arriva nessuna retromarcia sul Green Deal europeo da parte di Ursula von der Leyen. "L'obiettivo è la riduzione delle emissioni del 90% per il 2040, che proporremo di inserire nella nostra legge europea sul clima". (La Gazzetta dello Sport)
Servivano 360 voti per la vittoria; il Parlamento europeo ha premiato la presidente con 401 voti a favore da parte degli eurodeputati Verdi, Socialisti, Liberali e Popolari, mentre i Patrioti e l'estrema destra hanno accolto la riconferma con freddezza. (Vatican News - Italiano)
Ursula von der Leyen confermata alla guida della Commissione Europea Di (Orizzonte Scuola)
Un pasticcio figlio di una decisione assunta da Giorgia Meloni: non dichiarare, nemmeno a urne ap… Una giostra di veline di segno opposto: “Vota sì, Ursula non ha aperto troppo ai Verdi”. (la Repubblica)
Abbiamo avuto scambi approfonditi su tutti i temi ed è un buon segno che alla fine abbiano votato sì". Lo ha detto la presidente della Commissione Ursula von der Leyen nel corso della conferenza stampa dopo il voto. (Tuttosport)