Repulisti nella Lega: il Consiglio federale espelle i “nordisti” Grimoldi e Michieletto. “Polemiche dannose contro il partito”

Mini-repulisti nella Lega di Matteo Salvini. Il Consiglio federale del partito, riunito a Roma al palazzo dei gruppi della Camera, ha espulso l’ex parlamentare Paolo Grimoldi e il consigliere regionale veneto Gabriele Michieletto, esponenti della fronda nordista che si oppone al segretario-vicepremier. “Le segnalazioni sono emerse su indicazione dei territori, per tutelare lo straordinario e generoso impegno di migliaia di militanti che per troppo tempo hanno assistito a polemiche strumentali, inutili e dannose contro la Lega. (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altri giornali

Niente espulsione per Umberto Bossi, storico fondatore della Lega Nord, ma il consiglio federale della Lega ha formalizzato le procedure per espellere altri due esponenti della linea "nordista", duramente critici del segretario Matteo Salvini: l'ex segretario della Lega lombarda Grimoldi e il consigliere regionale veneto Michieletto. (Fanpage.it)

Presa di posizione affidata all’Ansa e firmata da ex leghisti che in passato hanno occupato posti di rilievo nel movimento fondato da Umberto Bossi, Con loro i varesini Giuseppe Leoni e Marco Reguzzoni. (malpensa24.it)

Il consiglio federale della Lega ha deliberato di formalizzare alcune espulsioni, tra cui quella dell'ex deputato ed ex segretario della Lega lombarda, Paolo Grimoldi, e del consigliere regionale del Veneto, Gabriele Michieletto. (Tuttosport)

"Bene l'autonomia". Pace tra Lega e Bossi: nessuna sanzione

Il consiglio federale della Lega ha formalizzato l’espulsione dell’ex deputato ed ex segretario della Lega lombarda, Paolo Grimoldi . (IL GIORNO)

L’ha ufficializzato ieri, 25 giugno, il consiglio federale. Era previsto ma non per questo ha fatto meno scalpore: Gabriele Michieletto, consigliere regionale eletto nella lista Zaia, è stato espulso dalla Lega. (Corriere della Sera)

Durante il Consiglio federale del Carroccio, riunito questa volta alla Camera, non è stato preso nessun provvedimento nei confronti del «Senatùr» per quanto successo «a urne aperte», quando l'ex deputato ed ex segretario della Lega lombarda Paolo Grimoldi, vicino a Bossi, aveva fatto sapere che alle europee l'ex leader leghista avrebbe votato per Forza Italia e per il «suo» fedelissimo Marco Reguzzoni, federalista della prima ora ospitato nelle liste azzurre da indipendente. (il Giornale)