Riconciliazione nella Lega: Bossi evita le sanzioni, Grimoldi espulso

La Lega e il suo fondatore, Umberto Bossi, sembrano aver trovato un terreno comune, almeno per ora. Durante l'ultimo Consiglio federale del Carroccio, tenutosi alla Camera, non sono state prese misure punitive nei confronti del "Senatùr" Bossi.

La controversia è nata quando Paolo Grimoldi, ex deputato e ex segretario della Lega Lombarda, vicino a Bossi, ha rivelato che alle elezioni europee l'ex leader leghista avrebbe votato per Forza Italia e per Marco Reguzzoni, un fedelissimo di Bossi e federalista della prima ora, candidato nelle liste azzurre come indipendente.

Nonostante le tensioni, la Lega di Matteo Salvini ha deciso di non punire severamente Bossi. Tuttavia, la stessa clemenza non è stata riservata a Paolo Grimoldi, ex segretario della Lega Lombarda e fondatore della corrente bossiana Comitato Nord. Grimoldi è stato espulso dal partito in seguito a un consiglio federale convocato in fretta e furia.

Non solo Grimoldi è stato espulso. Anche il consigliere regionale veneto Gabriele Michieletto è stato allontanato dal partito. La Lega ha riferito che le segnalazioni di espulsione provengono dai territori, "per tutelare l'impegno di migliaia di militanti che per troppo tempo hanno assistito a polemiche strumentali, inutili e dannose contro la Lega".

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