Crisi delle liste d'attesa nel sistema sanitario: i dati allarmanti del rapporto civico sulla salute 2024
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Facebook WhatsApp Twitter Nel contesto della salute pubblica italiana, i lunghi tempi di attesa per visite ed esami medici rappresentano un problema sempre più pressante per i cittadini. Il terzo Rapporto civico sulla salute, presentato da Cittadinanzattiva al Ministero della Salute, evidenzia un incremento significativo delle segnalazioni riguardanti le liste d’attesa, con 24.043 casi registrati nel 2023, un aumento di quasi 10.000 rispetto all’anno precedente. (Gaeta.it)
Se ne è parlato anche su altri giornali
In generale la situazione è positiva in quanto per tutte le altre visite monitorate su prescrizione del ministero della Salute i tempi sono rispettati mantenendo una media vicina al 90 per cento nelle diverse classi di priorità. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
In Puglia un anziano con una patologia su quattro rinuncia a curarsi per via delle liste d'attesa che sono troppo lunghe, per i costi della sanità o perché ha delle difficoltà nel raggiungere ospedali e cliniche. (quotidianodipuglia.it)
A questo aggiungiamo la carenza cronica di personale sanitario: nel 2026 oltre 11.400 medici di famiglia in meno e le nuove leve non basteranno a rimpiazzarle. A rischio anche la salute di 2,1 milioni di famiglie italiane che vivono nell’indigenza. (Il Fatto Quotidiano)
"Mancano medici e troppo spesso i pazienti sono costretti a rivolgersi al privato". Interviste ai malati in coda ai Cup e alle Case di comunità, debutta “Viva Voce“, il progetto di Cittadinanzattiva di Monza e Brianza sul grado di soddisfazione della sanità di casa che diventerà un dossier da consegnare ai vertici sanitari. (IL GIORNO)
“Ritenevo – lamenta il lettore – di essere dentro un’isola abbastanza felice per quanto riguarda la sanità locale. (Il Filo del Mugello)
In Sardegna la percentuale di ultra sessantacinquenni che deve soprassedere è tra le più alte d’Italia: il 35,7% degli anziani con patologie non può fare visite mediche o esami diagnostici, deve arrendersi a liste d’attesa infinite, ai costi troppo alti delle prestazioni, alle difficoltà di andare nelle strutture (perché sono soli e non riescono a spostarsi agevolmente). (L'Unione Sarda.it)