Quindicenne ucciso a Napoli, un docente: “La scuola dove era iscritto smembrata per risparmiare”

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La Repubblica INTERNO

La morte di Emanuele Tufano ha riaperto il dibattito sulla dispersione scolastica. C’è la consueta fretta di affibbiare delle responsabilità e la scuola appare il capro espiatorio ideale. Emanuele era iscritto in primo superiore ed era stato respinto per la frequenza irregolare. Ci si domanda come mai una situazione a rischio non fosse attentamente monitorata. Emanuele da quest’anno scolastico frequentava il “Della Porta - Porzio” al quale con il dimensionamento 2024-25, erano stati anche assegnati i plessi del Rione Sanità dell’Istituto “Isabella d’Este - Caracciolo - Salvator Rosa”. (La Repubblica)

La notizia riportata su altre testate

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Tra le mani una pistola invece che la playstation: ci sarebbero stati anche dei bambini di meno di 14 anni, forse armati, in sella agli scooter che sfrecciavano a tutto gas a Napoli la notte tra il 23 e il 24 ottobre nel luogo dove è morto il 15enne Emanuele Tufano, ammazzato da un colpo di pistola alla schiena E' l'ipotesi sulla quale sono al lavoro gli inquirenti - Squadra Mobile, procura dei Minorenni e Direzione distrettuale antimafia di Napoli - che da giovedì scorso senza soluzione di continuità stanno tenendo sotto la lente d'ingrandimento tutti gli aspetti di questo omicidio, con l'obiettivo di ricostruire fino nei minimi particolari una vicenda estremamente complessa e dai risvolti inquietanti. (Tiscali Notizie)

NAPOLI. La tensione si taglia a fette negli ambienti dei due gruppi che si sono scontrati a colpi di pistole la notte del 24 ottobre in vico Parrettari. Almeno 28 giovani, quasi tutti minorenni e spariti dalla circolazione dopo il tragico evento, diversi del quali armati: di sicuro 16 del rione Sanità e gli altri del quartiere Mercato. (ROMA on line)

Mamma denuncia il figlio di 17 anni: «L'ho fatto per salvarlo, era con Emanuele Tufano la notte che è morto»

Avellino – “E’ il momento del silenzio. Della vicinanza discreta. Della preghiera”. E’ l’appello Don Angelo Di Gaeta, Parroco di Fontanarosa, che si appresta a celebrare il funerale di una bambina di appena dieci anni, Francesca D’Arienzo, morta schiacciata dal cancello di casa nel pomeriggio di sabato. (anteprima24.it)

"Nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore. Manu vive". Questo lo striscione esposto all'esterno della Basilica di Santa Maria della Sanità dove si svolgono i funerali di Emanuele Tufano, 15enne ucciso la settimana scorsa in una traversa di Corso Umberto a Napoli (Ottopagine)

Non solo per la sua famiglia, ma per tutte quelle che vivono ogni giorno con la paura che qualcosa di terribile possa accadere ai propri figli. A parlare, a una settimana dalla tragedia, è la mamma del ragazzo di 17 anni rimasto ferito nella sparatoria in cui è morto Emanuele Tufano, il ragazzo di 15 anni ucciso nella notte tra il 24 e 25 ottobre a Napoli (leggo.it)