29 settembre, Marzabotto: 80 anni fa la strage che insanguinò l’Appennino

– “La nostra pietà per loro significhi che tutti gli uomini e le donne sappiano vigilare perché mai più il nazifascismo risorga". È la scritta, semplice eppure piena di significati, che dopo 80 anni accoglie chi si arrampica fino al cimitero di Casaglia, sopra Marzabotto, sull'Appennino Bolognese. Uno dei luoghi dove è avvenuta una delle più grandi e feroci stragi di civili di tutta la seconda guerra mondiale, quella che in Italia ha causato più vittime. (LA NAZIONE)

Su altre fonti

Non furono risparmiati nemmeno bambini, anziani e donne. "Oggi commemoriamo la strage di Monte Sole e Marzabotto, una delle tragedie più atroci e disumane della Seconda Guerra Mondiale e della storia del nostro Paese: tra settembre e ottobre del 1944, le truppe naziste, con l'aiuto di milizie fasciste, braccarono e massacrarono per giorni quasi 800 civili inermi. (Tiscali Notizie)

Domenica 14 gennaio scorsa il cardinale arcivescovo Matteo Zuppi ha celebrato le esequie di Ferruccio Laffi nella chiesa dei Santi Giuseppe e Carlo di Marzabotto. Fu una cerimonia molto sentita e che si chiuse con diversi messaggi tra i quali spiccò quello della senatrice a vita Lilliana Segre. (il Resto del Carlino)

Ci riporta alle origini dell’Europa. L’orrore, l’odio e la barbarie che cancella ogni umanità, che uccideva la pietà diventa consapevolezza di pensarsi insieme, non senza gli altri, non con prudenti soluzioni di compromesso, ma facendo il contrario della violenza: imparando a stare insieme. (il Resto del Carlino)

Film, incontri e concerti. Un mese di appuntamenti

Lo è stata e lo sarà per sempre, ancora oggi che ha 84 anni e che i suoi ricordi ci hanno riportato, in queste pagine, alla storia di suo padre torturato e poi ucciso dai nazifascisti, il 29 settembre del 1944, il giorno in cui iniziò Marzabotto: la strage e le sue macerie, lo spartiacque che ha segnato un prima e un dopo, nella storia di questo nostro Paese. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Nessuna delle tre cose era vera anche se durante la narrazione a un certo punto la sua voce rimaneva strozzata in gola e i suoi occhi diventavano lucidi. Quando Ferruccio Laffi si recava nelle scuole per raccontare agli studenti che cosa era successo durante l’eccidio di Monte Sole faceva sempre una premessa: "Dovete scusarmi, ma io sono ignorante, non ho studiato e faccio fatica a parlare". (il Resto del Carlino)

Domani alle ore 9 presso la Casa della Cultura e della Memoria di Marzabotto sarà proiettato il docufilm su Ferruccio Laffi Io per me ero un uomo. L’evento è riservato agli studenti delle scuole bolognesi e apre il mese in cui proseguiranno gli eventi legati alle commemorazioni dell’80° anniversario dell’eccidio di Monte Sole. (il Resto del Carlino)