L'inverno 2024 segnato da neve abbondante anche in Italia? L'allarme degli scienziati, cosa ci aspetta
I nubifragi e le alluvioni che da settimane non danno tregua all’Europa non sono gli unici eventi estremi attesi dagli scienziati. Con l’arrivo dell’inverno 2024 gli esperti del clima ritengono che il continente possa finire nella morsa di temperature molto rigide e sotto precipitazioni nevose più abbondanti del solito a causa di un fenomeno monitorato con molta attenzione: il rallentamento del cosiddetto Amoc (Atlantic Meridional Overturning Circulation), il sistema di circolazione delle correnti oceaniche che concorre a mantenere le temperature miti in particolare nei Paesi del Nord del mondo. (Virgilio Notizie)
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Il rallentamento della circolazione termoalina nell’Oceano Atlantico settentrionale, noto come Atlantic Meridional Overturning Circulation (AMOC), è attualmente al centro delle preoccupazioni degli scienziati, in quanto potrebbe generare effetti climatici estremi in tutto il mondo. (Tempo Italia)
Dicembre 2024 promette di essere un mese interessante dal punto di vista meteo, con caratteristiche atmosferiche insolite e influenze globali che potrebbero dare all’inverno italiano un carattere particolarmente vivace. (Meteo Giornale)
L’estensione della neve autunnale nell’emisfero settentrionale si è rivelata un indicatore capace di influenzare la stabilità del vortice polare, la vasta area di bassa pressione che sovrasta il Polo Nord e che governa gran parte della circolazione atmosferica invernale. (Meteo Giornale)
Questo evento, ricordato come uno dei fenomeni di freddo estremo più intensi del dopoguerra, colpì in particolare il Nord Italia e le zone interne del Centro Italia, con temperature che precipitarono fino a -30°C in alcune aree della Valle Padana e -23°C a Firenze. (Meteo Giornale)
Le massime infatti potranno ancora raggiungere i 20-22°C e, localmente, anche valori superiori nelle regioni centro-meridionali. L’Italia si trova nel pieno dominio di un vasto campo di alta pressione, che si estende con solidità su gran parte del bacino euro-mediterraneo. (Meteo Italia)
Il freddo potrebbe essere affidato ad irruzioni da nord, nei momenti in cui l’anticiclone dovesse ritirarsi ad ovest, come viene visto a tratti soprattutto tra dicembre ed inizio gennaio: questi affondi settentrionali andrebbero a colpire in prevalenza il versante adriatico e il meridione, lasciando sottovento la catena alpina (salvo le zone di confine) e il versante tirrenico: La stagione invernale viene vista dal modello GFS sulla falsariga di quanto già sperimentato negli ultimi 10 anni. (MeteoLive.it)