Dalla fondazione di «Fidesz» alla guida dell'Europa, la storia di Orbán il sabotatore: tra veti sistematici e amici autocrati

Forse c’entra anche un nodo sbagliato della cravatta. Nel 1987, il ventiquattrenne Viktor Orbán si immatricolò all’Università Lorand Eotvos, una delle più prestigiose di Budapest. Facoltà di Legge. Il giovane arrivava da Székesfehérvàr, cittadina dell’Ungheria profonda, rurale, a metà strada tra la capitale e il Lago Balaton. Un giorno stava assistendo a una conferenza nell’Aula magna, quando uno studente della «Budapest bene» gli si avvicinò e, senza dire una parola, gli sistemò la cravatta. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altri giornali

Il copione è dei più classici: l’Ungheria torna sul banco degli imputati allestito nelle ovattate sale del Consiglio dell’Ue. E questo perché - magia delle dinamiche Ue -, dal primo luglio Budapest ha assunto la presidenza semestrale di turno dell’organo che rappresenta tutti i governi dei 27. (ilmessaggero.it)

Non appena ha fondato il gruppo di estrema destra dei “Patrioti”, Viktor Orbán è volato a Mosca, primo e unico leader occidentale ad avere avuto un abboccamento con Vladimir Putin dal giorno infausto di febbraio dell’invasione dell’Ucraina nel 2022. (Avvenire)

La Ue processa Viktor Orbán, che per la verità non sembra preoccuparsene affatto, e la Lega ne approfitta per riaprire il fuoco su Giorgia Meloni impegnata a riaccreditarsi come atlantista inossidabile. (il manifesto)