Freddo dell’Inverno 2024-2025 in Italia in programmazione
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I mutamenti del riscaldamento globale stanno influenzando in maniera complessa i fenomeni meteo in Italia, rendendo più frequenti eventi estremi, inclusi episodi di freddo improvviso che, sebbene meno comuni, possono ancora colpire il nostro territorio. In questo scenario, il Nord Italia, il Centro Italia e il Sud Italia possono occasionalmente sperimentare eventi invernali più rigidi, intensificati dalla destabilizzazione del Vortice Polare e da modifiche significative alla corrente a getto, che causano un trasferimento delle masse di aria fredda dalle regioni artiche a latitudini più basse. (Tempo Italia)
Se ne è parlato anche su altri media
Questa figura anticiclonica garantirà per molti giorni una situazione di generale stabilità atmosferica, caratterizzata da temperature complessivamente miti. Le massime infatti potranno ancora raggiungere i 20-22°C e, localmente, anche valori superiori nelle regioni centro-meridionali. (Meteo Italia)
Il rallentamento della circolazione termoalina nell’Oceano Atlantico settentrionale, noto come Atlantic Meridional Overturning Circulation (AMOC), è attualmente al centro delle preoccupazioni degli scienziati, in quanto potrebbe generare effetti climatici estremi in tutto il mondo. (Tempo Italia)
Quest’anno, infatti, l’attività di La Niña ha portato a un notevole raffreddamento delle acque del Pacifico tropicale, un elemento che, come suggeriscono i meteorologi, può riflettersi sull’Europa in vari modi, intensificando l’incidenza di fenomeni freddi e perturbazioni nevose. (Meteo Giornale)
Con l’arrivo dell’inverno 2024 gli esperti del clima ritengono che il continente possa finire nella morsa di temperature molto rigide e sotto precipitazioni nevose più abbondanti del solito a causa di un fenomeno monitorato con molta attenzione: il rallentamento del cosiddetto Amoc (Atlantic Meridional Overturning Circulation), il sistema di circolazione delle correnti oceaniche che concorre a mantenere le temperature miti in particolare nei Paesi del Nord del mondo. (Virgilio Notizie)
Nel gennaio 1985, l’Italia visse uno degli inverni più rigidi della storia recente, con temperature che raggiunsero minimi estremi e nevicate abbondanti che ricoprirono gran parte della penisola. (Meteo Giornale)
La stagione invernale viene vista dal modello GFS sulla falsariga di quanto già sperimentato negli ultimi 10 anni. In pratica ci sarà un dominio relativamente prolungato dell’anticiclone, alternato a correnti occidentali non fredde associate a qualche precipitazione, che sarà più generosa se il flusso perturbato atlantico riuscisse ad abbassarsi di latitudine, meno incisiva nel caso l’anticiclone riuscisse comunque a metterci il “naso” mantenendo alte le traiettorie dei fronti, come vediamo qui sotto: Il freddo potrebbe essere affidato ad irruzioni da nord, nei momenti in cui l’anticiclone dovesse ritirarsi ad ovest, come viene visto a tratti soprattutto tra dicembre ed inizio gennaio: questi affondi settentrionali andrebbero a colpire in prevalenza il versante adriatico e il meridione, lasciando sottovento la catena alpina (salvo le zone di confine) e il versante tirrenico: (MeteoLive.it)