«Eurovision», una sorpresa il capovolgimento generazionale di Rai1

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Sui social, l’engagement ha riguardato molto Twitter (34% del totale), con una attività fortemente generata dal basso

Tutto bene, dunque?

Con un pubblico così insolito per la Rai, è venuta quasi a mancare, però, la dimensione digital dell’evento.

Ma la sorpresa più grossa è venuta dal «capovolgimento» generazionale di Rai1: migliore share fra i 15 e 24 anni (addirittura 41,3%), col picco anche fra i laureati (34% di share). (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Vola l’Eurovision Song Contest in tv, regala a Rai1 un pubblico di giovanissimi, confermando il progressivo "svecchiamento" del target della rete ammiraglia già avviato con il Festival di Sanremo, e tiene banco sui social con oltre 15 milioni di interazioni in cinque giorni, dal 9 al 14 maggio. (Gazzetta di Parma)

Dopotutto l'Eurovision Song Contest è nato ispirandosi al Festival di Sanremo (che non a caso per decenni si è chiamato Eurofestival). Invece il Festival di Sanremo trascura la propria missione originale di gara musicale e si dilata nella convinzione di raccogliere ancora più ascolti. (ilGiornale.it)

Quanto ai profili professionali, ha prevalso il pubblico che svolge una professione di tipo medio (54.67%), a seguire bambini e studenti (53.97%). Tra le classi socio-economiche - sempre stando ai dati dello Studio Frasi - il dato più elevato si registra su quella medio-alta (47. (La Sicilia)

«Sanremo è il primo Festival prodotto in televisione e di diretta ispirazione per l’Eurovision Song Contest. Eurovision ha riconosciuto il valore e l’importanza del nostro Festival» (La Stampa)

Picco di ascolti con Mahmood e Blanco sul palco, 7.902.000 spettatori e quasi il 40%. Ha definito Chanel, cantante, attrice, cubana in gara per la Spagna che si è classificata al terzo posto, “Discount di Jennifer Lopez, di Jennifer Lopez ce ne è una sola” (Terni in rete)

E tra i bassi senza dubbio c'è anche lo striminzito omaggio a Raffaella Carrà, neanche un minuto per una artista che ha fatto l'Europa molto più dell'Eurovision. Tra i bassi, quello «istituzionale» è senza dubbio il pasticciaccio brutto della presunta squalifica dell'israeliano Michael Ben David. (ilGiornale.it)