Ucraina, Meloni fa l’equilibrista: “Ma no militari italiani”

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Il Fatto Quotidiano INTERNO

Nello sconclusionato vertice di Londra, Giorgia Meloni riesce per lo meno a condividere l’impegno (a parole) di non scavalcare – né tanto meno sfidare – Donald Trump. Ciò che dovrebbe essere il minimo sindacale – a meno di non credere a un’Ue in grado di fare da sé – consente alla premier di continuare a … (Il Fatto Quotidiano)

Su altre fonti

Con la proposta franco-britannica di una tregua limitata di un mese «nell’aria, nei mari e nelle infrastrutture energetiche», cioè non sulla linea del fronte, e con un piano per l'Ucraina da portare avanti anche attraverso la presenza militare di una «coalizione di volenterosi». (Corriere della Sera)

"Presentato? Ci sono degli spunti, presentato non direi". Poi ci possono essere perplessità su alcune proposte" come quella "dell'utilizzo di truppe europee su cui ho espresso perplessità". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

«Dobbiamo essere bravi in questa fase a non dividere l'Occidente perché sarebbe esiziale per tutti», ha detto la presidente del Consiglio al termine del vertice sull'Ucraina. Dopo l’incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, per Giorgia Meloni anche quello con il premier britannico Keir Starmer. (L'Unione Sarda.it)

Londra, 3 mar. - Giorgia Meloni è "dispiaciuta" per come è andato l'incontro tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky ma resta convinta che con gli Usa si debba discutere, anche in modo "franco", per trovare soluzioni condivise, perchè dividere l'Occidente sarebbe un "errore". (Il Sole 24 ORE)

In un mondo che continua a cambiare e nel quale bisogna condividere gli obiettivi, gli scenari: io penso che lavorando con freddezza, non lasciandosi trascinare dalle emotività e ragionando in modo strategico questo "incontro tra Usa e Ue "sia assolutamente a portata di mano, è sicuramente quello per cui l'Italia lavora". (Tiscali Notizie)

La presidente del consiglio Giorgia Meloni non nasconde di nutrire perplessità sul piano per il cessate il fuoco messo a punto dal primo ministro britannico Keir Starmer e dal presidente francese Emmanuel Macron. (L'HuffPost)