Rubava libri, ma non li rivendeva: spoofing gentiluomo

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Punto Informatico ESTERI

L'arresto è avvenuto a New York dopo circa cinque anni di ricerche per arrivare ad identificarne l'identità.

Letteralmente spoofing. Protagonista della vicenda sarebbe un italiano, Filippo Bernardini, impiegato della Simon&Schuster (la casa non sarebbe tuttavia in alcun modo correlata alle attività del proprio dipendente).

L'unica differenza rispetto a cracker della peggior specie sta nelle conseguenze: in questi casi gli autori non hanno subito danno, se non la semplice beffa

L'arcano è stato svelato: all'origine del furto di importanti bozze di potenziali bestseller v'era una complessa e sofisticata azione di spoofing. (Punto Informatico)

Su altre testate

Bernardini, coordinatore all’ufficio diritti del colosso editoriale Simon & Schuster UK, è originario di una famiglia molto nota ad Amelia e la notizia ha fatto subito il giro del Comune ternano e della Provincia. (TuttOggi)

Non risulta che li rivendesse nemmeno nel dark web nè che li rilasciasse in rete nè che ne chiedesse un riscatto. Sarebbe lui il ladro di romanzi, lui che ha ingannato premi Pulitzer e scrittori internazionali di mezzo mondo, facendosi inviare, con l’inganno, i loro manoscritti prima che fossero pubblicati. (ilmessaggero.it)

Quel volantino ha fatto la nostra storia e dunque marchiato il percorso delle nostre anime Non che poi lui a questa malefatta ne aggiungesse altre, tipo ricattare gli scrittori o “rubare” loro quello che avevano scritto. (L'HuffPost)

E’ accusato di frode telematica e furto di identità aggravato in un Tribunale distrettuale di New York. Gli agenti hanno svelato il metodo: Bernardini riusciva a intercettare i manoscritti prima che venissero pubblicati fingendosi un’altra persona. (www.quotidianodellumbria.it)

Da qui la definzione di 'collezionista di libri' , forse per passione o per trarne ispirazione L'uomo, per l'Fbi che conduce da anni l'inchiesta, avrebbe "impersonato, defraudato e tentato di frodare centinaia di individui" riporta The Guardian, per ottenere lavori inediti e bozze di libri. (LA NAZIONE)

Secondo l’accusa, per mettere le mani sui manoscritti, il signor Bernardini avrebbe inviato e-mail impersonando persone reali che lavorano nel settore dell’editoria utilizzando indirizzi e-mail falsi e nomi di dominio leggermente modificati. (Fidelity News)