Uliassi, secondo miglior ristorante per la guida 50 Top 50 Italy
“Il ristorante di Catia e Mauro Uliassi sul lungomare di Senigallia racconta una grande storia italiana, di chi attraverso tentativi, cambiamenti, e abnegazione ha saputo raggiungere picchi assoluti d’eccellenza – è scritto nella guida 50 Top Italy -. Mauro Uliassi è un uomo che è andato piano e lontano, che ha saputo innestare in uno stile unico e assolutamente personale le radici marchigiane profonde, la passione per il cinema e il rock più colto, l’esperienza da professore di scuola alberghiera, la perdurante dimensione artigianale condivisa con la sorella-artista Catia in un ristorante qualunque nato piccolo e a un certo punto divenuto grande. (il Resto del Carlino)
La notizia riportata su altri media
Nel menu del pranzo e della cena, entrano i piatti dell’autunno con gli ingredienti che identificano questa stagione: i funghi, carciofi, la zucca e il tartufo bianco. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
Se è vero che l’appetito vien mangiando, non si scherza nemmeno con le classifiche. Nel corso del Gran Galà della Cucina Italiana, sono stati svelati i 50 Migliori Ristoranti Italiani nel Mondo e gli attesissimi premi speciali della guida 50 Top Italy 2024. (Il Messaggero Veneto)
In questo caso gli ingredienti del successo sono degli imprenditori lungimiranti come Stefano Bizzarri e Allegra Tirotti Romanoff e un cuoco molto bravo, Davide di Fabio. Al 48esimo posto tra i migliori ristoranti italiani 2025 – grandi ristoranti troviamo il ristorante Dalla Gioonda a Gabicce Monte (provincia di Pesaro Urbino) e il suo chef Davide Di Fabio. (il Resto del Carlino)
, che racconta il meglio della ristorazione italiana dentro e fuori dai confini nazionali. (il Resto del Carlino)
La Penisola Sorrentina brilla con due ristoranti tra i primi 50 della guida 50 Top Italy 2025. Scopri la classifica completa L’Osteria Francescana di Massimo Bottura si conferma regina indiscussa della ristorazione italiana. (Positanonews)
Sono tre le nomination emiliano-romagnole: forse troppo poche per una regione che ha proprio nel mangiar bene uno dei suoi fiori all’occhiello, oltre a godere sempre di svariate menzioni nelle classifiche culinarie, dalla guida Michelin in giù. (il Resto del Carlino)