Il 9 ottobre frana il Vajont, Che Guevara viene ucciso. E viene assegnato il Nobel a Barack Obama

Approfondimenti:
Ponte sullo Stretto

Il 9 ottobre 1963 una frana del Monte Toc finisce nella diga del Vajont, al confine tra Friuli Venezia Giulia e Veneto, provocando una gigantesca onda di fango che travolge i paesi a valle: Erto e Casso prima, poi Longarone, Codissago e Castellavazzo. È la più grave strage del dopoguerra: muoiono 1918 persone, tra cui 487 tra bambini e adolescenti – foto | video Video in Evidenza X Michelle e Barack Obama, l’abbraccio alla Convention Michelle e Barack Obama, l’abbraccio alla Convention Michelle Obama, 60 anni da primadonna: ritratto non autorizzato dell’ex First Lady che molti vorrebbero presidente Usa – guarda LA MORTE DEL CHE - Lo stesso giorno, ma del 1967, il medico argentino Ernesto “Che” Guevara, protagonista con Fidel Castro della rivoluzione cubana, viene ucciso in Bolivia il giorno dopo la sua cattura. (OGGI)

Ne parlano anche altri giornali

Ottobre 1963 ore 22.39: anche se sono trascorsi 61 anni da quella tragica data, la memoria di quei fatti, e soprattutto delle vittime, non potrà mai sbiadire ma è destinata a rimanere sempre viva e indelebile. (Qdpnews.it - notizie online dell'Alta Marca Trevigiana)

Nata a Trichiana nel 1926, Tina era figlia di Cesare Merlin e Rosa Dal Magro. Cresciuta in una famiglia segnata da lutti e resistenza, la sua vita è stata costellata di attivismo e passione per la verità. (Positanonews)

Leggi tutta la notizia Teramo. (Virgilio)

Vajont: cosa è successo 61 anni fa. Il disastro della diga e le quasi 2mila vittime

Giulio De Renoche, classe 1937, è un medico padovano in pensione che ha vissuto il disastro del Vajont, diventando uno dei molti protagonisti nei soccorsi alla popolazione. Dottor De Renoche, come mai si trovava lì? «Avevo 26 anni ed ero in forze alla brigata alpina Cadore, a Belluno. (ilgazzettino.it)

Nel giorno dell’anniversario del disastro del Vajont, Rai Cultura ripropone lo Speciale “Voci dal Vajont. C’è un prima – come si è arrivati a quell’evento, i segnali, chi ha saputo “prevedere” – e un dopo, ossia cosa ha comportato per la popolazione di quel territorio devastato: un’indelebile ferita nell’anima e nella vita di piccole comunità e un futuro difficilissimo da affrontare. (Rai Storia)

Erano le ore 22.39 del 9 ottobre del 1963 quando l'Italia ha assistito a una tragedia immane. Si tratta di una delle pagine più tristi della storia italiana del ventesimo secolo. (La Gazzetta dello Sport)