L’Europa che lascia la borsa per tenersi la vita

Un anno fa, marzo 2024, eravamo attesi da tre tornate elettorali che avrebbero definito l’orizzonte del mondo e prefigurato un futuro raramente intuibile con altrettanta chiarezza. La prima ha portato alla scontata conferma di Vladimir Putin alla guida della Russia ma soprattutto alla conferma dell’offensiva in Ucraina e della melliflua minaccia all’Europa. La seconda tornata el… (L'HuffPost)
La notizia riportata su altre testate
Colta di sorpresa dalla velocità dei cambiamenti imposta dalla Casa Bianca, disorientata dalla violenza verbale delle minacce americane, messa a dura prova dalla volontà di conquista del Cremlino, scavata da dentro dalle affermazioni elettorali dei partiti della Destra Sovranista, l’Unione europea è ora consapevole del pericolo esistenziale che corre. (Gariwo, la foresta dei Giusti)
Errori ne ha fatti sin dall’inizio, a quanto pare non ha ascoltato i funzionari più esperti del Servizio esterno di cui lei è capo su come si fa quel mestiere, ed anzi, ne ha allontanati parecchi; si è fatta da subito scippare di fatto competenze dalla Commissione; non ha saputo creare uno staff all’altezza del complicato ruolo che deve svolgere. (EuNews)
Fin dai primi giorni del suo ritorno in carica, il presidente Donald Trump ha sottolineato i significativi disaccordi con l’Unione Europea, caratterizzando il blocco come inimico agli interessi statunitensi, mentre il vicepresidente JD Vance ha sostenuto alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera a febbraio che i valori degli Stati Uniti e dell’Europa stanno divergendo. (Rights Reporter)
Trump e Putin hanno deciso di escludere l’Ucraina dalle trattative e questo non è possibile. (Avanti Online)
Le recenti azioni e dichiarazioni di Trump hanno messo in evidenza la fragilità dell’Ue, che sta iniziando a riflettere sull’opportunità di una difesa comune. (Il Riformista)
Comprendiamo che usare la parola “fallimento” per definire l’esito dell’ultimo Consiglio Europeo del 20-21 marzo è particolarmente difficile per chi continua a credere che istituzioni e assetto decisionale altamente disfunzionali possano concorrere alla soluzione di problemi di cui sono invece la causa. (Start Magazine)