I destini incrociati di Meloni e von der Leyen

I destini incrociati di Meloni e von der Leyen
Tempi.it INTERNO

Fino al 18 luglio i giochi sono ancora aperti. In quella data si voterà a Strasburgo il nuovo commissario europeo e Ursula von der Leyen cerca la riconferma, dopo il placet del Consiglio Europeo alla sua nomina. Conferma tutt'altro che scontata perché alto è il rischio di franchi tiratori, nonostante la politica tedesca, sulla carta, possa contare sul sostegno di popolari, socialdemocratici e liberali che oggi vantano 399 seggi, cioè 38 in più della soglia minima. (Tempi.it)

Su altre fonti

Partiamo dal governo. C’è stata un po’ di ingenerosità nei confronti di Meloni nel dire che a Bruxelles ha privilegiato il ruolo di presidente dei Conservatori europei rispetto a quello di presidente del Consiglio italiano. (L'HuffPost)

Quel giorno, come ha confermato la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola a margine del Consiglio Europeo a Bruxelles, gli eurodeputati con ogni probabilità voteranno, a scrutinio segreto, sull’elezione della presidente della Commissione indicata dai leader, Ursula von der Leyen. (Adnkronos)

PUBBLICITÀ Il disappunto per le decisioni prese sul pacchetto dei top job era già visibile sul volto della Presidente del Consiglio prima del suo intervento in Parlamento. (Euronews Italiano)

Foglietta lo sapeva già: la Meloni democristiana salverà quella sovranista

Giovanni Orsina L’ambiguità rischiosa di Meloni in Europa: un po’ con il Palazzo, un po’ con le destre (La Stampa)

Comunque, incomprensibile. Come minimo ingrata. (Tiscali Notizie)

La nuova Ue lo ha fatto capire: sì a Roma ma no secco a Via della Scrofa, perciò la premier ha usato una tattica "collaudata" dall'ex europarlamentare ed efficace ancora oggi (AlessioPorcu.it)