Alluvione Emilia-Romagna: la storia si ripete in Val di Zena. «Non si può vivere così ad ogni pioggia»
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È la storia che si ripete. Potrebbe sembrare ancora maggio 2023, con quella sua alluvione drammatica e devastante che ha piegato non solo la Romagna ma anche diverse aree del Bolognese, come la Val di Zena. Ma è settembre 2024, eppure tutto è successo di nuovo, in egual misura se non addirittura peggiore, nonostante l’insistenza dei residenti, dei comitati di cittadini nel far sentire la propria voce. (Corriere della Sera)
Se ne è parlato anche su altre testate
Il sindaco Matteo Lepore ha presentato ieri il conto: «Centomila euro è il valore degli interventi già fatti nella notte più critica, quella di ieri. Danni per 10 milioni anche a Bologna. (La Repubblica)
Ma l’attenzione rimane altissima, con un monitoraggio continuo di frane e livello dei fiumi. Nelle prossime ore non sono previste precipitazioni e l’allerta, già da oggi, passerà dal colore rosso a quello arancione. (il Resto del Carlino)
Qui l’alluvione è arrivato nel 2019, nel 2023 e ora nel 2024. Bruno Cassani è un fiume in piena come l’Idice, che nella notte si è preso ancora una volta i suoi campi e la sua casa, rompendo per 50 metri il nuovo argine vicino al ponte de la Motta, nei pressi della finestra di sfioro creata dopo la rottura del maggio 2023. (Corriere della Sera)
BOLOGNA – Di nuovo il Savena che si ingrossa, il torrente Zena che si gonfia, esonda e fa paura. Anche in Val di Zena, a Pianoro e a Rastignano dall’altro ieri notte il tempo sembra essere tornato indietro a maggio 2023. (La Repubblica)
Il torrente Idice ha rotto gli argini e la piana in località La Motta, a Budrio, nel bolognese è finita nuovamente sommersa da fango e acqua, come era accaduto nel maggio 2023 Le immagini aeree restituiscono un quadro completo degli allagamenti della zona (3bmeteo)
In ginocchio l’Appennino bolognese: il territorio è stato flagellato ancora dopo la devastazione del 2023 (video). (il Resto del Carlino)