Sciopero di medici e infermieri, 1,2 milioni di prestazioni a rischio
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Oggi, mercoledì 20 novembre, il settore sanitario italiano è scosso da uno sciopero di 24 ore che coinvolge medici, infermieri e altri professionisti sanitari. Promosso dai sindacati Anaao-Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up, lo sciopero ha registrato adesioni altissime, con punte fino all'85%, compresi gli esoneri previsti per legge. La protesta, che si oppone alla recente manovra economica del governo, ha portato alla cancellazione o al rinvio di circa 1,2 milioni di prestazioni sanitarie, tra cui 50mila esami radiografici, 15mila interventi chirurgici programmati e 100mila visite specialistiche.
I sindacati, rappresentati da Pierino Di Silverio (Anaao Assomed), Guido Quici (Cimo-Fesmed) e Antonio De Palma (Nursing Up), hanno sottolineato l'importanza di questo segnale, che evidenzia le condizioni di lavoro inaccettabili negli ospedali italiani e la condivisione delle ragioni della protesta da parte dei colleghi. La legge di bilancio, che ha eliminato il piano per l'assunzione di 30mila professionisti e previsto incrementi salariali giudicati insufficienti, è al centro delle critiche.
Nonostante lo sciopero, i servizi di emergenza sono stati garantiti, ma la giornata si preannuncia comunque difficile per il settore sanitario. Le percentuali di adesione, che raggiungono l'85%, dimostrano il forte malcontento tra i professionisti della sanità, che chiedono maggiori risorse e una visione del futuro più chiara e sostenibile.