Iss: il 41% degli italiani tra 18 e 69 anni ha almeno tre fattori di rischio cardiovascolari

Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte nel mondo occidentale, e nel nostro paese. Una percentuale significativa degli italiani ha almeno tre fattori di rischio, nonostante sia possibile evitare l’80% dei decessi dovuti a queste patologie con la prevenzione. Lo ricordano gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità in occasione della Giornata Mondiale del Cuore, che si celebra il 29 settembre, promossa dalla World Heart Federation in collaborazione con l’Oms. (Sanità24)

Se ne è parlato anche su altri giornali

È in definitiva questa la call to action della Giornata mondiale del cuore che il 29 settembre ci presenta il conto: 20 milioni di decessi nel mondo ogni anno per malattie ischemiche, cerebrovascolari e altre ancora. (Il Sole 24 ORE)

Lunedì 30 settembre si svolgerà l’atteso evento presso il Salone Dusmet del Garibaldi-Centro: il programma (Quotidiano di Sicilia)

La salute cardiaca gioca un ruolo cruciale nella qualità della vita. Un controllo cardiologico regolare è essenziale per monitorare la salute del tuo cuore e identificare eventuali problemi in fase iniziale. (Estense.com)

L’Italia lancia il primo Piano Nazionale per la prevenzione delle malattie cardiovascolari

In particolare dalle 9 alle 11 è prevista una misurazione di valori quali colesterolemia, glicemia, pressione arteriosa, grazie al supporto di medici, infermieri e volontari, così da verificare quei parametri che possono dare indicazioni circa lo stato di salute della persona. (Sassilive.it)

In occasione della Giornata mondiale del cuore Furio Colivicchi, presidente dell'Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri e direttore dell’Unità operativa complessa di Cardiologia clinica e riabilitativa dell'ospedale San Filippo Neri di Roma, spiega quali esami servono in prevenzione e quali indagini fare in più se ci sono dei fattori di rischio (la Repubblica)

(foto: Pixabay) Prof. Ciro Indolfi, presidente FIC: “Urgente portare l’Italia a un livello di rischio più basso come Spagna e Francia” (insalutenews)