Israele-Libano, la diretta – L’esercito di Tel Aviv invade: “Non sarà occupazione a lungo termine”. 10 morti in un villaggio. Pioggia di razzi da Hezbollah

Le forze di terra israeliane sono entrate nel sud del Libano, dalla zona di Wazzani. Il nuovo fronte di guerra è un'escalation significativa del conflitto contro Hezbollah. Il comando israeliano ha annunciato che le operazioni saranno limitate ai villaggi di confine, intanto l'aviazione dello Stato ebraico continua a bombardare il sud del Paese e Beirut (Il Fatto Quotidiano)

Su altri media

Tutto si scioglie in una notte: il confine, la “blue line”, le risoluzioni dell’Onu. I vertici di Unifil, la missione di peacekeeping che da decenni vigila su una frontiera che oggi di fatto non c’è più, sapevano che per l’invasione era questione di ore. (La Stampa)

L’Italia continuerà a lavorare con i suoi alleati per la stabilizzazione del confine tra Israele e Libano e il ritorno degli sfollati alle proprie case. La protezione dei civili resta la priorità così come garantire la sicurezza dei militari del contingente italiano di UNIFIL presenti nel sud del Libano. (Reggio TV)

“Nonostante questo pericoloso sviluppo, i peacekeeper rimangono in posizione" assicurano dall'Onu. (Fanpage.it)

L'Unifil: «Restiamo in posizione sul confine». La storia della missione Onu

«Invitiamo quanto prima tutti i cittadini italiani a lasciare il Libano con i voli di linea che continuano a essere operativi dall’aeroporto di Beirut verso Milano e Roma»: lo aveva detto sabato il ministro degli Esteri Tajani a seguito dei bombardamenti sulla capitale libanese. (il manifesto)

La presidente del Consiglio, in un colloquo telefonico con l'omologo libanese, ha sottolineato anche "il ruolo cruciale dei militari italiani presenti nel sud del Libano all'interno della missione UNIFIL" (Sky Tg24 )

Asserragliati nei bunker. Ma “restando in posizione”. Dopo la drammatica escalation in Libano, con l’incursione dell’esercito israeliano in territorio libanese, le forze di peacekeeping delle Nazioni Unite in Libano (Unifil) hanno fatto sapere di essere “rimasti in posizione al confine”. (Avvenire)