Allarme per i militari di Unifil

- Unifil, la missione internazionale che dal 1978 è di stanza sulla Linea Blu che divide Israele e Libano, si trova in una posizione estremamente delicata. Con un mandato rafforzato dalle Nazioni Unite nel 2006 per mantenere la calma nell'area, la situazione attuale ha portato a ore di riunioni in batteria a Palazzo Chigi. Il governo italiano, con 1.200 soldati impegnati nella missione, ha convocato un tavolo permanente per discutere le misure necessarie.

Alla luce dell'aggravarsi della crisi in Medio Oriente, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha convocato d'urgenza un vertice a Palazzo Chigi. Alla riunione hanno partecipato il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri Antonio Tajani, in collegamento da remoto, il Ministro della Difesa Guido Crosetto, il Sottosegretario Alfredo Mantovano, autorità delegata per i servizi di sicurezza, i vertici dei servizi segreti, il Consigliere diplomatico del Presidente del Consiglio e, in collegamento, l'Ambasciatore d'Italia in Israele, Luca Ferrari.

L'attacco iraniano a Israele, che ha visto il lancio di 181 missili balistici in tre ondate, ha provocato una reazione immediata da parte delle autorità italiane. I pasdaran iraniani, dopo aver rivendicato l'operazione come vendetta per l'uccisione di Ismail Haniyeh, Hassan Nasrallah e il generale Abbas Nilforoushan, hanno avvertito che ulteriori provocazioni da parte di Israele porteranno a risposte ancora più devastanti.

Nel frattempo, il Centro siriano per i Diritti Umani ha riferito che le milizie iraniane stanno evacuando il loro quartier generale dalla città di al-Bukhamal, al confine con l'Iraq, per paura di un attacco israeliano. La situazione rimane tesa, con lo spazio aereo chiuso e le forze militari in stato di allerta.

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