Destra europea: divisi alla meta - L'Opinione

Destra europea: divisi alla meta - L'Opinione
L'Opinione delle Libertà ESTERI

I comunisti, nel nominare la destra, non usavano il singolare ma il plurale: le destre. Non avevano torto. Come negli ultimi due secoli a sinistra, anche dall’altra parte della barricata non è mai esistita – e forse mai esisterà – un unico luogo identitario sotto la cui bandiera favorire la convivenza tra organizzazioni partitiche dalle differenti sensibilità nella prassi politica. Guardare il gran bazar che è il Parlamento europeo per credere. (L'Opinione delle Libertà)

Su altri giornali

Sono giudizi politici. "La trattativa la fa la premier per conto dell'Italia, non per conto delle forze politiche di maggioranza. (Tuttosport)

Link Embed Euronomine, Tajani: "Le parole di Salvini non influiscono sulle trattative dell'Italia" (Repubblica TV)

E invece la non irresistibile ascesa dei partiti di destra conservatrice, nazionalista, sovranista ed estrema alle elezioni europee del 6-9 giugno si sta trasformando in un’enorme bolla di sapone, lasciando a terra un campo ancora più diviso e litigioso, che non tocca palla e si divide al Consiglio Europeo e – anziché unirsi – si scinde in ancora più pezzi al Parlamento Ue. (EuNews)

Nomine Ue, Tajani avverte la sinistra: "Meloni difende l'Italia. la partita non è finita"

La Lega non ci sta dopo l’accordo sui vertici dell’Unione Europea che prevede la riconferma di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione, raggiunto nonostante l’astensione dell’Italia. Dal Carroccio un appello alle forze di destra per unirsi in un gruppo di ‘patrioti’ contro le sinistre. (LAPRESSE)

Il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani ha negato che le parole dell'altro vicepremier (e ministro dei Trasporti) Matteo Salvini abbiano avuto un impatto sulle trattative per le posizioni al vertice dell'Unione Europea. (La Stampa)

Il vicepremier, ministro degli Esteri e leader di Forza Italia, tra i leader del Ppe, spiega in una intervista al Messaggero come l'accordo raggiunto giovedì sera a Bruxelles al Consiglio Ue tra popolari, socialisti e liberali sui cosiddetti top jobs non precluda sviluppi futuri. (Liberoquotidiano.it)