Le Borse di oggi 12 novembre. Europa debole con Wall Street. Asia in calo guardando a Trump

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la Repubblica ECONOMIA

MILANO – L’Europa inverte la rotta con l’apertura di Wall Street e si avvicina alla chiusura dei mercati in calo in una giornata iniziata con im ercati azionari asiatici e dell'area del Pacifico tutti in calo, appesantiti dallo scivolone della Borsa di Hong Kong che in chiusura cede il 2,9%. Male anche le Borse cinesi, con Shanghai in ribasso dell'1,4% e Shenzhen che ha perso un punto percentuale. Con gli operatori dei Paesi emergenti e di tutta l'aria asiatica che guardano anche ai prossimi dazi promessi del presidente eletto Usa, Donald Trump, vendite consistenti a Seul (-1,9%), mentre Sidney ha provato a tenere e segna una limatura dello 0,1%. (la Repubblica)

Su altri giornali

Giornata in profondo rosso per le Borse europee. Milano tra le peggiori è zavorrata soprattutto dal crollo di Mediobanca (FIRSTonline)

Giornata difficile alla Borsa di Milano, che è stata investita dalle vendite, insieme agli altri mercati di Eurolandia, con gli investitori che guardano con preoccupazione all'insediamento di Trump alla Casa Bianca che ha parlato di nuove tariffe doganali. (Finanza Repubblica)

A Piazza Affari spicca il calo di Mediobanca, -8,15% dopo la presentazione della trimestrale che mostrato un utile netto in calo del 6,1% e pari a 330 milioni di euro. Giù anche il lusso, in tutta Europa (RaiNews)

Borse di oggi 12 novembre | Non dura «l'effetto Trump»: Milano apre con tonfo di Mediobanca

Pirelli Oro (LA STAMPA Finanza)

Ore 08:30 Europa attesa in netto calo. Focus sull’asta Bot Le borse europee scendono in avvio di seduta. Francoforte perde l’1%, Parigi l’1%, Londra lo 0,51% e Milano lo 0,92% a 34.029 punti con lo spread Btp/Bund in aumento a 128,14 punti base in attesa dell’asta di Bot annuali (rendimenti attesi in calo). (Milano Finanza)

La vittoria di Trump alimenta l'ottimismo per la deregulation e i tagli fiscali, da un lato, preoccupa in termini di dazi e inflazione, dall'altro, il che avrebbe risvolti sulla politica monetaria della Fed. (Corriere della Sera)