Messina Denaro, caccia ai medici complici negli ospedali di Palermo: il boss aveva 15 identità

Messina Denaro, caccia ai medici complici negli ospedali di Palermo: il boss aveva 15 identità
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La Repubblica INTERNO

Dopo mesi di indagini, la procura di Palermo diretta da Maurizio de Lucia ha ricostruito quindici identità della prima rossa di Cosa nostra arrestata il 16 gennaio 2023 dai carabinieri del Ros. Quindici identità che il padrino trapanese avrebbe utilizzato per far fronte alle sue necessità mediche, fra il tumore al colon e i gravi problemi alla vista. Questa mattina, il procuratore aggiunto Paolo … (La Repubblica)

La notizia riportata su altre testate

Sono in corso perquisizioni negli ospedali Villa Sofia e Civico di Palermo nell’ambito dell’inchiesta sulle coperture di cui ha goduto durante la latitanza il boss di Castelvetrano. In particolare, si stanno effettuando delle indagini in merito ad un medico oculista che avrebbe firmato delle ricette per Matteo Messina Denaro. (Quotidiano di Sicilia)

Entrambe firmate da un noto oculista di Palermo, primario all’ospedale Civico del capoluogo siciliano con un passato al reparto Oculistica di Villa Sofia. (Grandangolo Agrigento)

A cura di Davide Falcioni Nell'inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo sulla rete di complici che aiutarono nella sua lunga latitanza l'ex boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro è finito anche un medico oculista, A. (Fanpage.it)

Messina Denaro: il boss per curarsi usava almeno 15 false identità

L’ultimo è Antonino Pioppo, 69 anni, ex primario di oculistica all’ospedale Villa Sofia di Palermo, poi passato a guidare il reparto al Civico. Su disposizione della Procura di Palermo, guidata da Maurizio de Lucia, la polizia ha perquisito stamattina alcuni uffici dei due nosocomi e lo studio privato del dottore. (Corriere della Sera)

I nomi isolati dai documenti trovati nei covi del boss sono tutti di persone in vita e quasi tutti di Campobello di Mazara (LAPRESSE)

Ma ce ne sono anche altri, da Vito Accardo a Gaspare Bono o Salvatore Bono. Lo hanno scoperto gli inquirenti che stanno indagando sui fiancheggiatori del capomafia arrestato il 16 gennaio 2023 dopo 30 anni di latitanza. (Civonline)