La profezia che non deve avverarsi

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Affarinternazionali ESTERI

Poco dopo l’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, commentando la rapida quanto inaspettata unità della risposta occidentale, Ivan Krastev emise la profezia che il momento più difficile per il mantenimento dell’unità sarebbe coinciso con la prospettiva della cessazione delle ostilità. La frattura che si è creata fra gli Usa e l’Europa in seguito all’iniziativa unilaterale di Trump di cercare un dialogo con Putin sulle spalle dell’Ucraina è sembrata dar ragione a Krastev. (Affarinternazionali)

Ne parlano anche altre testate

Il filmato del drammatico incontro del 28 febbraio di Zelensky alla Casa Bianca ha fatto il giro del mondo, ma da lì dobbiamo ripartire per tracciare il convulso susseguirsi degli eventi nelle tre ultime settimane. (ISPI)

Piange la baronessa con il consulente speciale al seguito fermato solo dalla inesorabilità dell’orologio, perché al telefono i due autocrati hanno concordato le tappe della tregua. L’Europa risponde all’annuncio di un silenzio delle bombe con la volontà di riarmo e lo stanziamento di nuovi aiuti militari all’Ucraina. (Volere la luna)

Così non si rischia di portare un altro filorusso a Bruxelles dopo Orbán e Fico? “Penso che, sebbene ne abbia parlato o accennato anche il Cremlino, cosa succederà nelle elezioni in Ucraina, qualora avvenissero, sia piuttosto prematuro dirlo. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

E, ancora una volta, è in corso una dialettica non sempre serena tra il livello politico e quello tecnico-militare. Quanti soldati mandare, con quali compiti, quali regole di ingaggio, quali armi, quali protezioni e quale ombrello di legittimità politica. (ilmessaggero.it)

Zitti davanti ai gasdotti nei cui vertici sedevano manager europei. (Nicola Porro)

Di Riccardo Renzi – (Notizie Geopolitiche)