Tumori, lo studio: metà può guarire con la prevenzione
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Il ministro: più investimenti negli screening ROMA – Nel 2023, rispetto agli anni precedenti, si registra una maggiore adesione degli italiani ai programmi di screening per la prevenzione oncologica: si raggiunge infatti il 49% per lo screening mammografico, il 47% per quello cervicale e il 32% per quello colorettale. Ciononostante, restano ancora notevoli differenze territoriali, con le Regioni meridionali che fanno registrare livelli di adesione inferiori rispetto alle altre aree in tutti e tre i programmi di screening. (Livesicilia.it)
Se ne è parlato anche su altri media
Ma anche persistenti disuguaglianze sociali nell’accesso alla diagnosi precoce e la permanenza di stili di vita che favoriscono lo sviluppo della malattia. Tassi di guarigione in aumento, diminuzione della mortalità e un numero crescente di persone che convivono con un tumore. (Demografica | Adnkronos)
I giovani risultano più colpiti e, tra i 20 e 49 anni, la loro mortalità è in netto e costante calo; gli anziani over 80 anni sono protetti, provvidenzialmente, da un blocco della crescita cellulare, causato da scarso assorbimento di ferro da parte delle cellule, come dimostrato da ricercatori del Memorial Sloan-Kettering Cr. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
I dati del report sulla malattia in Italia: mancano gli screening (Open)
"Le notizie sul cancro in Italia sono positive: la stima del numero di nuovi casi è di poco inferiore a quelle del 2022 e del 2023, un dato che ci fa stare sereni. Un altro dato positivo,... (Virgilio)
Questo contenuto non è disponibile per via delle tue preferenze sui cookie Tumori, in Italia 390 mila casi nel 2024. “La metà guarirà”, dice il rapporto Aiom (TV2000)
"Tra i giovani uomini under 50 - sottolinea Perrone - c'è una riduzione di chi si ammala di tumore pari al 28%. Non solo, la metà di chi oggi ha una neoplasia potrà raggiungere nei prossimi 15 anni un'aspettativa di vita uguale a quella di chi di non ha il cancro. (La Gazzetta del Mezzogiorno)