Trafitto da scheggia, quattro indagati per omicidio colposo

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Tiscali Notizie INTERNO

La Procura della Repubblica di Pordenone ha indagato quattro persone, con l'accusa di omicidio colposo per la morte, in un incidente sul lavoro, di Daniel Tafa, il 22enne ucciso da una scheggia incandescente. Si tratta, è stato precisato, di un atto dovuto a tutela delle garanzie difensive in vista dell'autopsia, che sarà effettuata martedì 1 aprile. Gli indagati sono il proprietario dell'azienda, imprenditore torinese, sono indagati il responsabile per la sicurezza e direttore dello stabilimento, di Maniago (Pordenone), il perito che ha verificato le attrezzature della fabbrica, un professionista di Concordia Sagittaria (Venezia), e il tecnico che ha certificato il corretto funzionamento della macchina in cui è avvenuto l'incidente, una professionista di Vicenza (Tiscali Notizie)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Il giovane, che proprio ieri aveva compiuto 22 anni e viveva a Vajont, aveva appena riavviato l’impianto e stava lavorando sulla macchina per lo stampaggio di ingranaggi industriali quando, intorno all’1.30, una scheggia incandescente lo ha colpito alla schiena uccidendolo sul colpo. (Friuli Oggi)

Un operaio di 22 anni di Vajont (Pordenone), Daniel Tafa, è morto trafitto alla schiena da una scheggia incandescente sprigionatasi da un macchinario per lo stampaggio su cui stava lavorando. L’incidente è avvenuto durante il turno notturno, verso l’una di notte, in un'azienda di Maniago specializzata nello stampaggio a caldo di ingranaggi industriali in acciaio. (Adnkronos)

Tre morti sul lavoro in poche ore, in Friuli, nel Napoletano e sulla A1

L’operaio, nato a San Vito al Tagliamanto e residente in via Sciavalle a Vajont, è stato colpito alla schiena da una scheggia. Aveva appena riavviato l’impianto di produzione – una linea collegata ad un forno – quando lo stampo sul quale stava lavorando, a temperature altissime, si è frantumato. (Il Friuli)

È questo l’ultimo, provvisorio, bilancio delle vittime sul lavoro nelle ultime ore in Italia. Un uomo di 50 anni morto a Sant’ Antonio Abate, in provincia di Napoli, nella ditta di trattamento dei rifiuti. (Il Sole 24 ORE)