Conte: «Se Grillo è il sopraelevato allora io non posso esserci»

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PNRR Ponte sullo Stretto

Continuano le bordate nel M5s. L’ex premier: «Non lavoreremo mai con Matteo Renzi».Tensione a 5 stelle. È proprio il caso di dirlo. I rapporti tra il presidente del Movimento Giuseppe Conte e il fondatore Beppe Grillo sono ridotti ai minimi termini. Tra loro non si parlano più, se non per attaccarsi... (La Verità)

La notizia riportata su altre testate

Considerano uno scenario molto eventuale l’astensione alcuni esponenti dell’altra area del Pd. Ne sono convinti i progressisti, cioè la quasi totalità del gruppo europarlamentare, a eccezione degli indipendenti Annunziata e Tarquinio. (Corriere della Sera)

Chissà, forse, vedremo. Indicato da Palazzo Chigi, il ministro per gli Affari europei è in corsa per un incarico pesante, magari anche una vicepresidenza esecutiva, ma la segretaria del Pd, che ha buona parte del suo partito contraria, prende tempo e cerca di alzare la posta. (il Giornale)

Secondo l’organo d’informazione molto vicino alla Cdu, la presidente Ursula von der Leyen avrebbe deciso di affidare all’attuale ministro del Governo Meloni una delle ambitissime vicepresidenze della Commissione e un portafoglio importante, probabilmente lo stesso – Affari economici e monetari – attualmente in mano all’ex premier italiano Paolo Gentiloni. (opinione.it)

Quei distinguo su Fitto e l'interesse dell'Italia

E lo ricordiamo perché tra pochi giorni, l’11 settembre, la candidatura indicata dal nostro Governo inizia il suo cammino davanti all’apposita commissione del parlamento Ue. Iter per nulla scontato, visto che 5 anni fa tre candidati (ungherese, rumeno e francese) furono bocciati senza appello. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

È possibile che la presidente Ursula von der Leyen abbia pensato che se lei poteva soprassedere al fatto che la premier Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia avevano votato contro la sua riconferma, così avrebbero fatto anche i partiti al Parlamento europeo che l’hanno sostenuta. (Corriere della Sera)

Caro Tescari, Caro direttore, leggo con disappunto che sembrerebbe complicato per il Pd votare in favore di Fitto in Europa. Scherziamo? A parte il fatto che il ministro ha dimostrato all’Italia e all’Europa di essere un politico serio, competente e preparato, cosa abbastanza rara nell’attuale agone politico, possibile che Schlein che cerca fino allo sfinimento l’inclusione per la sua parte politica, non capisca che assai più importante è l’inclusione quando c’è di mezzo l’interesse nazionale? Possibile che i nostri partiti non riescano a rinunciare ai piccoli interessi di bottega anche a costo di sfigurare in Europa? Dai, un po’ di buon senso! (Corriere della Sera)