Satnam, il caso arriva alla Farnesina

I familiari di Satnam Singh vogliono essere qui. Lo hanno ribadito nei giorni scorsi al rappresentante della Comunità Indiana del Lazio in occasione di una videochiamata. Lo aveva ripetuto la madre del bracciante agricolo. «Voglio vedere il luogo dove è morto mio figlio», aveva detto al telefono la donna distrutta dal dolore. Le segreterie di Fai Cisl e Uila Uil di Latina in una nota firmata da Giorgio Carra e Islam Kotb, ricordano che in occasione di un incontro con il Prefetto Vicario di Latina hanno inviato al Ministro degli Esteri Antonio Tajani la richiesta di rilasciare un permesso di soggiorno speciale in favore dei familiari del bracciante. (latinaoggi.eu)

Se ne è parlato anche su altre testate

"Che il caporalato esista a Latina e' noto da anni, mi viene da chiedere cosa sia successo. Chiedo alla politica perche' non e' intervenuto sinora. Siamo in un paese strano se ci si sdraia per strada si e' arrestati. (Il Mattino di Padova)

Nei prossimi giorni non è escluso che possano arrivare in Italia anche i genitori per stare vicino alle due donne. La moglie di Satnam Singh e sua sorella, arrivata in Italia venerdì, sono state trasferite in una località protetta. (Repubblica Roma)

Più di cinquant’anni fa rispose così a mia madre, che ci chiedeva dove saremmo andati a vivere dopo il matrimonio. Mia madre era … (La Stampa)

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“La morte di Satnam Singh non è un incidente isolato ma l’ennesima dimostrazione delle condizioni disumane in cui sono costretti a lavorare migliaia di braccianti e artigiani, spesso immigrati, che contribuiscono all’eccellenza gastronomica italiana tanto celebrata all’ultimo G7 e nel mondo”. (Dire)

"Il caporalato esiste a Latina, è noto da anni. Mi chiedo cosa sia successo fino a ieri. Il dubbio mi viene. Lo stesso vale per altri luoghi come Pachino e Rosarno. Mi chiedo perché la politica non è mai intervenuta finora, in un Paese in cui la resistenza passiva è passibile di arresto. (il Giornale)