Il destino delle basi militari russe in Siria è nelle mani di Al Julani
Attende una risposta la domanda se la Russia perderà le sue due basi militari in Siria, di eccezionale valore strategico, ora che il gruppo post qaedista Hay’at Tahrir al Sham, che ha bombardato per anni con la sua aviazione, ha preso il potere a Damasco costringendo Bashar Assad e la sua famiglia in esilio a Mosca. Il Cremlino getta acqua sul fuoco. Prova a mascherare lo sgomento per il crollo rapido e totale dell’esercito siriano che per quasi dieci anni aveva protetto e sostenuto con i suoi aerei, anche ai primi di novembre nell’inutile tentativo di fermare l’ormai incontenibile offensiva dei jihadisti. (il manifesto)
La notizia riportata su altri media
E Tartus serviva anche come punto di appoggio per la Marina in navigazione nel mar Mediterraneo soprattutto ora che gli stretti - ossia il Bosforo e i Dardanelli - sono chiusi per il conflitto in Ucraina. (L'Eco di Bergamo)
Continua il ritiro russo dall’entroterra siriano (Analisi Difesa)
– Il ministero degli Esteri russo ha dichiarato di aver evacuato parte del suo personale diplomatico dalla Siria una settimana dopo la caduta di Bashar al-Assad.“Il 15 dicembre, il ritiro di una parte del personale della rappresentanza (diplomatica) russa a Damasco è stato effettuato da un volo speciale dell’aeronautica militare russa dalla base aerea di Khmeimim” in Siria, ha affermato il dipartimento per le situazioni di crisi del ministero sui social. (Agenzia askanews)
Per ora il Cremlino sembra aver deciso così. Nonostante le trattative condotte da Vladimir Putin e dal presidente turco Recep Tayyp Erdogan nei giorni precedenti la caduta di Bashar Assad, gli accordi tra Ankara e Mosca non bastano a garantire la permanenza delle basi militari russe in Siria (il Giornale)
Di Shorsh Surme – All’inizio della settimana quattro funzionari siriani hanno detto alla Reuters che la Russia stava ritirando le sue forze dalla linea del fronte nel nord della Siria e dai siti nelle montagne alawite, ma non si era ritirata dalle sue due basi principali dopo la caduta del presidente Bashar al-Assad. (Notizie Geopolitiche)
A segnalare questi insoliti movimenti è Itamilradar, portale di monitoraggio specializzato nel tracciamento dei voli militari e di pattugliamento nel Mediterraneo. «Stiamo assistendo alla creazione di un vero e proprio ponte aereo tra Russia e Libia - si legge sul dito -. (ilmessaggero.it)