Fine vita, Martina Oppelli denuncia l'Asl per reato di tortura

L'architetta triestina di 49 anni, affetta da sclerosi multipla progressiva, ha presentato un esposto alla procura di Trieste per rifiuto di atti d'ufficio e tortura nei confronti dei medici dell'Azienda sanitaria (AGI - Agenzia Italia)

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L'annuncio è stato dato oggi durante un incontro convocato con l'associazione Luca Coscioni. La 44enne, dipendente da macchinari, farmaci e assistenza continua per le sue funzioni vitali, nei giorni scorsi aveva visto nuovamente respinta la sua richiesta di assistenza per il suicidio assistito da parte di Asugi (Sky Tg24 )

Un'accusa fortissima di chi da anni soffre e vorrebbe porre fine alle proprie sofferenze. La donna tramite i suoi avvocati ha presentato un esposto alla Procura di Trieste per rifiuto di atti d'ufficio e tortura nei confronti dei medici dell'azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina, portando dunque la vicenda anche nelle sedi penali. (il Giornale)

Il suo collegio difensivo in un atto di quindici pagine chiede che gli inquirenti facciano luce sui ripetuti no in tema di fine vita che l’architetta di 49 anni di Trieste resa tetraplegica dalla sclerosi multipla ha ricevuto da parte dell’Azienda sanitaria per acce… (Il Piccolo)

Fine vita, l’Asl di Trieste denunciata per tortura e rifiuto di atti d’ufficio da Martina Oppelli

ROMA «Lasciatemi andare, sono un soffio di vento». E denuncia per tortura la Asl di Trieste, dopo il nuovo no ricevuto alla richiesta di suicidio assistito. (ilmessaggero.it)

Martina Oppelli non lotta soltanto contro la sua malattia: 49 anni, affetta da sclerosi multipla progressiva, si è vista respingere la richiesta di suicidio assistito da parte dell’Asugi (Azienza Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina) e per questo ha presentato un esposto presso la Procura di Trieste (Virgilio Notizie)

Martina Oppelli, l’architetta triestina di 49 anni, affetta da sclerosi multipla progressiva, ha presentato un esposto alla Procura di Trieste per rifiuto di atti d’ufficio e tortura nei confronti dei medici dell’azienda sanitaria, portando dunque la vicenda anche nelle sedi penali. (Il Fatto Quotidiano)